Lungomare e ciclabile, svolta a Porto San Giorgio. Gli ambientalisti: «Ma non decidete tutto da soli»

Lungomare e ciclabile, svolta a Porto San Giorgio. Gli ambientalisti: «Ma non decidete tutto da soli»
PORTO SAN GIORGIO - Il Comitato per la mobilità dolce interviene sul progetto per il lungomare e chiede più condivisione. All’iniziativa di ieri, a Riva...

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PORTO SAN GIORGIO - Il Comitato per la mobilità dolce interviene sul progetto per il lungomare e chiede più condivisione. All’iniziativa di ieri, a Riva Fiorita, Paolo Intorbida ha chiesto un incontro con l’amministrazione per visionare il progetto di fattibilità e sembra essere riuscito a strappare al primo cittadino la promessa di un confronto con le associazioni. 


Le ragioni


A nome del comitato che da tre anni promuove la mobilità dolce, Intorbida spiega le ragioni dell’iniziativa: «La ciclabile - rimarca - ha segnato un cambiamento e una soluzione iniziale. Noi siamo favorevoli alla riqualificazione totale del lungomare. Ma del progetto esistente e di una scelta che deve essere condivisa con la cittadinanza e le associazioni sappiamo ben poco. Noi vogliamo dare un contributo per il cambiamento della città». Due le questioni. «La prima è di metodo: le scelte devono essere fatte a monte. Sarebbe apprezzabile la presentazione ufficiale del progetto, invitando le associazioni a dare il loro parere».


I dubbi


Nel merito, invece, «vogliamo sapere se la mobilità è il concetto primario che ha ispirato questa progettazione e che deve essere prevalente nella riqualificazione del lungomare. Non è pensabile ritornare a una viabilità a doppio senso senza una soluzione per i parcheggi, prevedendo collegamenti con bus navetta». Infine, «da quanto visto sui rendering e sulle testate giornalistiche, si prevedono cementificazioni su aree libere della spiaggia, interventi che vanno contro l’ideale di città che abbiamo. Il verde deve aumentare e non deve essere eliminato. Non riqualifichiamo, insomma, facendo una strada a scorrimento veloce». Quello che chiede il Comitato è di condividere con il progetto. Sul caso interviene anche il vicecoordinatore della Fiab, Fabio Vallarola, movimento attivo sul territorio che intende la mobilità sostenibile come «un dogma al quale l’amministrazione non può non guardare. Favorisce la mobilità riducendo l’uso delle auto. Serve un’urbanistica tattica, quell’approccio che grazie alla collaborazione delle associazioni crea lo scenario futuro di una città».


Il sostegno


A dare il proprio contributo, al documento anche la Società Operaia: «Il lungomare - dice Maurizio Mattioli - non è un luogo qualunque. Non è una via alternativa alla Statale. Il lungomare è un luogo centrale per una città costiera. Bisogna pensare a un progetto che sia da cerniera tra spiaggia e città». Anche Legambiente aderisce. «La funzione delle piste ciclabili - sottolinea Federico Spagnoli, geologo - non è solo turistica ma anche civile. Più ciclabili ci sono e più s’invoglia l’uso della bici. L’auto inquina. I parcheggi non si trovano. La bici va incentivata. Spesso si parte da un’idea di ciclabile bella e si fa un’autostrada, creando un problema di sostenibilità».


Il Comune


Presente anche il sindaco Valerio Vesprini: «Sono qui- spiega - per rassicurarvi. Noi ci siamo trovati un progetto di fattibilità approvato dalla vecchia amministrazione che ha ottenuto fondi. Ci è stato solo chiesto da dove iniziare con la progettazione esecutiva. Tutta questa levata di scudi non c’è stata quando un anno fa è stato approvato il piano del porto. Sentiremo le categorie. Questo movimento civico fa solo bene e dà impulso alle scelte della città». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico