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PORTO SAN GIORGIO - Parco marino, sindaci e operatori a confronto. Il sindaco Valerio Vesprini: «Criticità sotto la lente». I consiglieri regionali sono pronti alla mozione. Arrivato forte e chiaro il no da parte delle categorie.
La lettera
Dopo la lettera inviata dall’assessore regionale, Stefano Aguzzi al ministero dell’Ambiente in merito all’istituzione dell’area marina protetta denominata Parco Marino del Piceno, le amministrazioni interessate, hanno già manifestato alcune perplessità. In sostanza, si tratterebbe di costituire un ente parco a tutela dello specchio costiero. Partirà dunque una mozione in regione a tutela dei lavoratori e dell’ambiente, visto che le categorie non sono d’accordo con la creazione di questo nuovo organo.
Il Comune di Porto San Giorgio si è fatto promotore questa mattina di un incontro tra i rappresentanti delle amministrazioni comunali costiere della Provincia di Fermo e le associazioni di categoria interessate dal progetto Parco marino. Hanno preso parte anche i consiglieri regionali Jessica Marcozzi, Andrea Putzu e Marco Marinangeli. Nella sala consiliare il sindaco Valerio Vesprini ha salutato i presenti, introducendo il confronto che vede al centro la tutela del tratto costiero del territorio. «Questa occasione è stata voluta da me su sollecitazione da parte dei rappresentanti del Co.vo.pi (vongolari piceni) e Co.ge.p.a. (pesca artigianale) per mettere in evidenza gli aspetti e le criticità che maggiormente andrebbero ad interessare le categorie nel caso si agisse seguendo l’attuale idea del parco», ha commentato Vesprini. Sono intervenuti i sindaci Paolo Calcinaro (Fermo), Giuliana Porrà (Altidona) e Gabriele Cannella (Campofilone), il vice sindaco di Pedaso Giuseppe Galasso, una rappresentanza dell’Ufficio tecnico di Porto Sant’Elpidio e gli assessori sangiorgesi Fabio Senzacqua e Alessandra Petracci.
L’iniziativa
L’iniziativa ha però trovato un muro di resistenze da parte delle associazioni che gravitano attorno alla realtà territoriale. Il no da parte delle associazioni è stato, infatti, unanime. Carlo Iommi (Confcommercio) si è detto fermamente contrario, Romano Montagnoli (Balnerari regionali) la considera una limitazione («Cosa porta?»), Gianluca Vecchi (Ataf) ha ripetuto che «non abbiamo bisogno di ulteriori enti che ci vincolino. Non c’è una costa che giustifica una cosa di questo tipo, sarebbe una forzatura» e secondo Demetrio Rubicini (Villaggi Marche) «avrebbe più appeal un servizio rispetto ad una situazione del genere. La nostra categoria cerca servizi, il parco non lo è».
Sulla stessa linea anche i rappresentanti delle categorie che insistono all’interno del porto. Concetti simili sono stati ripetuti anche da Gerardo Fragoletti (Co.vo.pi) e Basilio Ciaffardoni (Co.ge.p.a.). Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico