La tradizione si tramanda con il museo del basket, appello ai cittadini per testimonianze fotografiche

La presentazione del museo
PORTO SAN GIORGIO - La tradizione del basket tramandata attraverso un museo. Va in questa direzione una delibera della giunta di Porto San Giorgio che ora chiama tutti gli...

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PORTO SAN GIORGIO - La tradizione del basket tramandata attraverso un museo. Va in questa direzione una delibera della giunta di Porto San Giorgio che ora chiama tutti gli appassionati alla realizzazione di un museo del basket che vuole essere multimediale e allo stesso tempo fisico. Si parte con la catalogazione, per renderlo fruibile a livello multimediale. In seguito, ci sarà anche un luogo fisico che potrebbe essere a Riva Fiorita. Chiunque avesse del materiale da donare per essere catalogato all’interno del locale messo a disposizione dalla società operaia, può inviarlo all’indirizzo museodelbasket@comune-psg.org o chiamando al numero 0734 680308.

 

 
L’istituzione
«L’iniziativa - ha spiegato il Sindaco, Nicola Loira - nasce dall’importanza della pallacanestro a Porto San Giorgio, dai primi decenni del secolo scorso, ad oggi». L’intenzione è quella «di non disperdere -ha continuato - patrimoni documentali e materiale che molti custodiscono nelle proprie abitazioni a Porto San Giorgio che testimoniano quanto la pallacanestro abbia inciso nella storia della città, fino a farne un fenomeno di popolo. Ha inciso anche sullo sviluppo urbanistico della città, dalla pinetina, all’arena Europa, alla palestra Baldassarri, al palazzetto dello sport». Per non disperdere tradizioni e testimonianze, serviva un contenitore. «Il basket del territorio -ha sottolineato Loira- è partito da Porto San Giorgio nei primi del ‘900 con Gino Paladini. Recupereremo la sua memoria e quella di tanti personaggi sportivi e tecnici come Cesare Pancotto, che si sono distinti in campo nazionale». Nel gruppo di lavoro ci sono personaggi che hanno avuto ruoli e incarichi nel basket, testimoni di una grande storia come Gianluca Tomassini, Giuseppe Rutolini, Emanuele Frontoni e Luca Marani che ha raccontato l’epopea degli anni ‘80 e ‘90 con le sue cronache. Nessuno più di loro poteva conoscere il grande background storico esistente, come ha ricordato Luca Marani: «Il basket a Porto San Giorgio va oltre le sue possibilità, ha fatto turismo in una città che era un richiamo accogliente. Era entusiasmante vedere i giornalisti più importanti, d’estate all’arena Europa, con giocatori americani. Racconteremo il basket di alto livello e le sue emozioni con memorie fotografiche e non solo».


La partenza


Si parte dunque dal museo digitale, l’aspetto multimediale è affidato al prof Emanuele Frontoni che ha spiegato: «Il ruolo dell’Università di Macerata è legato ad un corso di specializzazione sulla comunicazione sportiva, con nomi come Buffa e Bartoletti. Gli studenti saranno il braccio operativo di queste tre persone che raccoglieranno il materiale sparso nelle case dei sangiorgesi. Per prima cosa, testi, immagini e video verranno ordinata in un portale. Non esistono altre esperienze di questo tipo. Saremo il più grande museo di storia del basket a disposizione delle persone». Giuseppe Rutolini ha ricordato anni di d’oro dei tornei all’arena Europa, la storica amichevole alla Baldassarri e la Sangiorgese Basket: «Non abbiamo più avuto una squadra di quel livello. Non perdonerò mai chi ce l’ha tolta».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico