Porto San Giorgio, il dragaggio fa poco Centomila euro per alcuni centimetri

La draga all'interno del porto di Porto San Giorgio
PORTO SAN GIORGIO - Tra i 2 metri e settanta e i 3 metri e 30, questi sarebbero i numeri del fondale del porto. E arriva un altro stop. ...

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PORTO SAN GIORGIO - Tra i 2 metri e settanta e i 3 metri e 30, questi sarebbero i numeri del fondale del porto. E arriva un altro stop.


La Guardia Costiera ha di nuovo interdetto all'interno del porto il transito di imbarcazioni con pescaggio oltre i tre metri.



L'ordinanza, emessa dall'Ufficio Circondariale Marittimo di Porto San Giorgio arriva ad appena pochi giorni dalla conclusione del dragaggio del fondale della struttura portuale fatto effettuare dal Comune dopo mesi di acceso dibattito e di rimpalli di responsabilità. E' una ordinanza "risolutiva" visto che addirittura nei mesi scorsi il limite del fondale era di diverse decine di centimetri più basso. Ora qualcosa è migliorato, ma tre metri è sempre molto poco, inoltre la Guardia Costiera avverte pure: il fenomeno è in continua evoluzione. In negativo, aggiungiamo naturalmente e purtroppo.



"I fondali di accesso al porto di Porto San Giorgio - ha scritto la Guardia Costiera nell'ordinanza - sono interessati da un fenomeno di barre sabbiose di entità variabile, non prevedibile ed in evoluzione che ne hanno ridotto la profondità a quote variabili, rilevando batimetiche con pescaggi di circa tre metri, con isolati punti di profondità anche inferiori".



La notizia appena è arrivata questa mattina dopo un dragaggio costato oltre i 100 mila euro (su un finanziamento della Regione di 230 mila euro concessi al Comune) e che alla prima mareggiata si sono volatilizzati, disciolti e dispersi nell'acqua. Subito si è acceso un forte dibattito che vede il Comune e le sue scelte in primo piano. Ormai è prevalente la convinzione che, senza interventi strutturali al porto, il fondale interno continuerà sempre a riempirsi. Interventi di cui però non si vede nemmeno l'ombra. L'alternativa è allora fare continui dragaggi, l'effetto dell'ultimo stavolta è durato appena 20 giorni, e gettare in mare ogni volta centinaia di migliaia di euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico