OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PORTO SAN GIORGIO - Attenti al lupo. Stefano Artico, presidente interprovinciale di Federcaccia, torna sulla presenza dei lupi sul territorio e invita alla cautela in zone di campagna e collinari. Dopo gli avvistamenti dei mesi passati, tra Montecacciù e contrada Vallescura, continuano gli avvistamenti di animali selvatici, al punto che esperti di caccia come Artico, lanciano un grido di allarme.
Le specie
La presenza di animali riconducibili alla specie del lupo, è stata più che accertata in zona. Gli animali sembrano spostarsi dalle colline alle campagne, tanto che nei giorni scorsi è avvenuto in pieno giorno, in zona Santa Elisabetta, dove un’anziana signora, come abbiamo riferito, ha avuto un incontro ravvicinato con un lupo che ha fatto irruzione nel suo pollaio.
La ricerca
Artico ricorda che «i lupi si aggirano nelle campagne in cerca di prede da mangiare. Infatti, negli ultimi tempi, sono stati diversi i contadini che si sono lamentati perché sono spariti capretti e oche, ad esempio in zona Vallescura. Alcuni agricoltori hanno segnalato la presenza di tre lupi in zona Papa Giovanni. Altri 5 si troverebbero in contrada Moje. Lungo l’Ete, qualche giorno fa, un cinghiale è stato attaccato da un lupo». Gli esperti raccomandano dunque di fare attenzione per evitare spiacevoli sorprese. Queste sono alcune delle ultime segnalazioni, seguite agli avvistamenti degli ultimi giorni in zona Salvano. Dopo l’accaduto dell’altro giorno in zona Santa Elisabetta, la signora protagonista dell’episodio ora ha paura ad andare nel pollaio a dare da mangiare ai suoi animali, cosa comprensibile soprattutto perché è abbastanza insolito che simili esemplari si avvinino così tanto a case abitate e quindi all’uomo.
Le ipotesi
Forse la presenza di eventuali cani avrebbe potuto fare da deterrente e mettere in fuga il lupo che si è addentrato nel pollaio. La questione rimane di difficile soluzione, visto che i soli a poter intervenire sono le guardia zoofile e la polizia forestale per fermare quella che - in ogni caso - è una specie protetta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico