Porto San Giorgio, lavori in viale Cavallotti, il comitato non molla

Lavori in viale Cavallotti
PORTO SAN GIORGIO - Continua il botta e risposta tra l’assessore all’ambiente Umberto Talamonti e il comitato per la salvaguardia di viale Cavallotti attraverso...

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PORTO SAN GIORGIO - Continua il botta e risposta tra l’assessore all’ambiente Umberto Talamonti e il comitato per la salvaguardia di viale Cavallotti attraverso Franco Paci. Il nodo del contendere sono sempre i lavori in corso sul viale. «Rimangono le nostre critiche ed il nostro dolore per gli ultimi lavori distruttivi - scrive Paci - . Riguardo i lavori del tratto a Nord di via Boni, l’intervento è stato sostanzialmente ripetitivo dell’opera già esistente, con aggravio di spese e senza giustificazione, dato che, già da prima e meglio, le persone vi passavano, si sedevano e “lo vivevano”.


«Il punto che ci ha visti critici è stata la eliminazione della pista ciclabile sulla strada in favore di un traffico più veloce e pericoloso con l’unico scopo di aggiungere qualche parcheggio. Noi, rappresentanti di un pensiero antiquato ricordiamo che le città europee ed anche le principali italiane stanno attuando politiche di contrasto e scoraggiamento del traffico veicolare dentro le città in favore di pedoni e ciclisti; a Porto San Giorgio ci si ostina a fare il contrario.

«Per di più la compresenza sulla pista ciclabile di ciclisti e pedoni rende insicura e pericolosa la fruizione del viale per i pedoni, che d’altro canto costituiscono un evidente ostacolo per i ciclisti. La residua parte a prato, è luogo privilegiato per far defecare i cani. Nessuna manutenzione del verde. Questa è la migliorata immagine e fruizione?».

Ma il punto centrale rimane la distruzione dei giardini storici di Viale Cavallotti. «Vede, assessore - fa Paci rivolgendosi a Talamonti - , lei afferma che se avessimo guardato a sud avremmo visto solamente una striscia di breccia estesa per alcune centinaia di metri, intervallata da alberi ed arbusti, insomma quello che noi chiamiamo ornato pubblico. Ebbene adottando il suo punto di vista il Colosseo diverrebbe un accumulo di massi semidiroccati, perciò inutile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico