PORTO SAN GIORGIO - Continua il botta e risposta tra l’assessore all’ambiente Umberto Talamonti e il comitato per la salvaguardia di viale Cavallotti attraverso...
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«Il punto che ci ha visti critici è stata la eliminazione della pista ciclabile sulla strada in favore di un traffico più veloce e pericoloso con l’unico scopo di aggiungere qualche parcheggio. Noi, rappresentanti di un pensiero antiquato ricordiamo che le città europee ed anche le principali italiane stanno attuando politiche di contrasto e scoraggiamento del traffico veicolare dentro le città in favore di pedoni e ciclisti; a Porto San Giorgio ci si ostina a fare il contrario.
«Per di più la compresenza sulla pista ciclabile di ciclisti e pedoni rende insicura e pericolosa la fruizione del viale per i pedoni, che d’altro canto costituiscono un evidente ostacolo per i ciclisti. La residua parte a prato, è luogo privilegiato per far defecare i cani. Nessuna manutenzione del verde. Questa è la migliorata immagine e fruizione?».
Ma il punto centrale rimane la distruzione dei giardini storici di Viale Cavallotti. «Vede, assessore - fa Paci rivolgendosi a Talamonti - , lei afferma che se avessimo guardato a sud avremmo visto solamente una striscia di breccia estesa per alcune centinaia di metri, intervallata da alberi ed arbusti, insomma quello che noi chiamiamo ornato pubblico. Ebbene adottando il suo punto di vista il Colosseo diverrebbe un accumulo di massi semidiroccati, perciò inutile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico