PORTO SAN GIORGIO - Il coccodrillo come fa, ormai, lo sappiamo a memoria. A novembre scopriremo anche cosa combina "Quel bulletto del Carciofo". Perché...
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“Con la nascita dei figli, Viola e Luca, mi sono dedicata alla famiglia - racconta Serena -. Avevo l’hobby della scrittura e, per gioco, quando Viola aveva un anno (ora ne ha 6 e mezzo, mentre Luca è di due anni più piccolo, ndr) ho iniziato a riadattare in rima favole conosciute”. La scintilla è scoccata sulla spiaggia di Porto San Giorgio con Cappuccetto Rosso. Risultato: un successo tra i bambini. A quel talento scoperto quasi per caso si è sommata la capacità di reinventarsi spedendo proposte su proposte agli editori. “Diverse non sono state accettate ma da alcuni editori ho ricevuto anche consigli: mi sono serviti per migliorare”.
E oggi Serena collabora con la Del Baldo di Verona, lungimirante casa editrice. “Tra novembre e dicembre abbiamo pubblicato tre favole, altre due usciranno in libreria a febbraio - racconta - Loro mi commissionano un testo e io lo rifaccio sui misura, quasi sempre in rima. Un altro libro uscirà per la Giunti editori: è la storia di una mamma oca che insegna alle ochette”. Da infermiera a mamma scrittrice, cresciuta come tutti i quarantenni di oggi con le canzoni dei cartoni di Cristina D’Avena. “Intraprendente e fortunata. Devi arrivare con la proposta giusta al momento giusto” aggiunge con modestia. Ma il momento giusto, per Serena, è questo. Quel bulletto del Carciofo, con la musica del maestro Giuseppe De Rosa, è stato selezionato tra 392 canzoni,provenienti anche da fuori Italia, partecipanti al bando del prossimo Zecchino d’Oro, entrando nelle 12 finaliste.
Una rivincita: la stessa canzone, l’anno scorso, fu scelta tra le prime venti ma non passò l’ultima selezione. La giuria di qualità - composta da Giacomo, Viola e Luca - l’aveva già promossa. Il testo: top secret. L’ispirazione? Idem. “Ma il tema è facile da intuire, è attuale - spiega Serena - con risvolti educativi e didattici. Il sogno era arrivare allo Zecchino, non vincerlo. Sono fortunata: avevo due aspirazioni, scrivere libri per bambini e far conoscere una mia canzone. Ci sono riuscita. Ma i sogni avanzano sempre...”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico