PORTO SAN GIORGIO - Il Tribunale ha dato torto al Comune, l'immobile dell'ex cinema Excerlsior è dei privati. La Excelsior Cinematografica srl nel 2010 citava il Comune...
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Lo scorso 8 maggio, con sentenza a firma del got, l'avvocato Maura Diodato, il Tribunale ha dichiarato che il fabbricato “ex Cinema Excelsior” è di proprietà esclusiva della medesima Excelsior Cinematografica srl alla quale va riconsegnato.
Oltre alle spese di lite, il Comune è stato condannato al risarcimento dei danni, da liquidare in separata sede, da quando questi si è immesso nel possesso e cioè dal 24 dicembre 2008.
Il commento del sindaco di Porto San Giorgio sulla complessa vicenda è articolato in un doppio passagio dove richiama anche all'operato dell'ex primo cittadino Andrea Agostini oggi all'opposizione: "Ad una prima lettura la sentenza di primo grado appare interamente piegata sulle tesi del privato. Ci si riserva di valutare la stringata motivazione che, a prima vista, appare degna di approfondimento critico per i tanti punti trascurati o, addirittura, omessi nella delibazione. Fummo facili profeti quando nel 2010 invitammo a desistere l’ex sindaco Agostini che, con tanta sicumera e toni trionfalistici, annunciava l’ottenimento di un contributo governativo di 150.000 euro da spendere sull’ex cinema oppure ancora, quando con una bozza di progetto preliminare, indicava la cifra di 1.200.000 euro da ricavare mediante la vendita di un bene, questa volta si, certamente comunale come la ex pescheria di viale Don Minzoni. Si vendeva un bene pubblico per investirne il ricavato su un bene la cui proprietà era ancora in discussione, cioè sub iudice. Prudenza, buon senso e oculatezza avrebbero suggerito a chiunque di procedere per gradi, soprattutto in considerazione del fatto che i denari di tale spesa erano della collettività, cioè pubblici, come gli oltre 200 mila euro che il Comune, a seguito della immissione in possesso fatta da Agostini, si trovò a spendere per la messa in sicurezza dopo una straordinaria nevicata".
"Nel rimanere ancora dell’idea che l’immobile sia di proprietà comunale noi rispetteremo la sentenza e, se del caso, la impugneremo. Continueremo a perseguire con il privato ipotesi conciliative nella consapevolezza assoluta che l'immobile in questione, per il precario stato in cui si trova e la destinazione d'uso utile solo alla riaccensione della cinepresa, non sia affatto appetibile ed economico per lo stesso privato”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico