Porto San Giorgio, rifiuti selvaggi: tra quelli abbandonati spuntano le carcasse di due scooter

Porto San Giogio, rifiuti selvaggi: tra quelli abbandonati spuntano le carcasse di due scooter
PORTO SAN GIORGIO - Continua il lavoro dei volontari per cercare di tenere pulita la città. Un impegno che si assomma a quello dell’amministrazione ma che spesso...

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PORTO SAN GIORGIO - Continua il lavoro dei volontari per cercare di tenere pulita la città. Un impegno che si assomma a quello dell’amministrazione ma che spesso svela delle situazioni di forte degrado anche alle porte di Porto San Giorgio. L’ultima iniziativa è quella postata ieri pomeriggio su Facebook da parte di un gruppo che da tempo si impegna in questa direzione.

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In particolare Michele Montani e Sonia Trocchianesi rilanciano sui social il lavoro che è stato svolto nella zona del PalaSavelli, al confine fra la città e la campagna, dove l’allerta per i rifiuti abbandonati è più alta. I volontari hanno passato al setaccio anche il boschetto adiacente al camposanto e parlano di una «situazione disastrosa. Ma il controllo del territorio è necessario, altrimenti si andrà sempre peggio. È impressionante l’immondizia che si trova sul lungostrada, sotto i pini, in ogni centimetro quadrato. Ovunque. Se non si vuole controllare il territorio o si è impossibilitati a farlo, occorre mettere gente a pulire. Fare turismo così, non va bene».

La rivoluzione

«La nostra - scrive in particolare Montanini facendo il punto sul lavoro svolto - vuole essere una rivoluzione e, come tutte le rivoluzioni fuori dagli schemi, non può essere condivisa e accettata da tutti. La tutela del territorio, a mio e nostro avviso necessaria, e il farlo in maniera pura, senza toccare denaro né in entrata né in uscita, senza sponsor, senza divise o pettorine, senza loghi e sovvenzioni, vuole essere un esempio che fare qualcosa si deve e si può».

La battaglia

Lui stesso ricorda «che la tutela è attuabile solo con l’aiuto e l’impegno di ogni singolo cittadino, dal primo all’ultimo, con l’impegno di ogni amministratore e di ogni persona in divisa. Se anche uno di questi non fa il proprio dovere, niente è possibile. E, al momento, la situazione non è delle migliori. Ringrazio infine la Sgds per la collaborazione per la rimozione dei due motorini trovati». Perché, in effetti, oltre alla sporcizia, sono stati rinvenuti anche due vecchi motorini ormai semi nascosti dagli arbusti a dimostrazione che il fenomeno degli abbandoni, purtroppo, non conosce limiti. Il lavoro per districarli dagli arbusti e portarli via è stato molto complesso. Il decoro della città passa anche e soprattutto attraverso queste azioni che mobilitano i residenti e che da un lato svelano un volto nascosto della città che si sperava non ci fosse più, dall’altro dimostrano come l’impegno dei volontari e di chi si batte per la città pulita riesce spesso a ottenere risultati davvero insperati. Ma la vera rivoluzione avverrebbe solo se non ci fosse più bisogno di questo lavoro aggiuntivo.

 

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Corriere Adriatico