Aiuti, cibo e posti nelle case: scatta il piano per i profughi. Ecco come la città vive il momento

Aiuti, cibo e posti nelle case: scatta il piano per i profughi. Ecco come la città vive il momento
PORTO SAN GIORGIO  - Dopo aver lanciato la campagna di solidarietà Porto San Giorgio aiuta l’Ucraina con i centri raccolta degli aiuti ed accolto l’arrivo...

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PORTO SAN GIORGIO  - Dopo aver lanciato la campagna di solidarietà Porto San Giorgio aiuta l’Ucraina con i centri raccolta degli aiuti ed accolto l’arrivo dei primi 34 profughi al porto, il Comune ha definito con l’Ambito sociale le linee-guida per l’accoglienza e l’assistenza sanitaria nel nostro territorio.

 

 
L’assessore alle Politiche sociali Francesco Gramegna illustra i principali aspetti. Secondo le prime indicazioni operative, i profughi devono recarsi non appena possibile (e comunque entro 8 giorni dall’arrivo) in Questura a Fermo per denunciare la propria presenza mentre le persone che ospitano ucraini entro le 48 ore dall’arrivo sono tenute a formalizzare un’apposita dichiarazione di ospitalità (indicando chi ospita e dove) all’autorità di pubblica sicurezza. Se i profughi dispongono già di figure di riferimento sul territorio possono ricevere ospitalità presso queste. In caso contrario, il sistema di accoglienza sarà predisposto dalla Prefettura, secondo i percorsi indicati dal Governo, attraverso la rete nazionale dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e del Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) d’intesa con gli enti locali.

Nel frattempo la Caritas di Porto San Giorgio, presso la parrocchia Gesù Redentore in via Silenzi, 4 , ogni martedì dalle ore 16 alle 18 promuove una raccolta di beni di prima necessità destinati alla popolazione ucraina. Sarà possibile donare cibo in scatola, barrette energetiche, acqua, condimenti, frutta secca, cereali, ecc. E anche: alcol o disinfettante, kit medico, assorbenti, pannolini bambini, omogeneizzati, pannoloni adulti, asciugamani, materiale cucina: piatti, bicchieri, posate in plastica o silicone, mascherine. Si chiede per il momento di intensificare le donazioni di tipo alimentare e non donare indumenti. I beni raccolti verranno elargiti alla Protezione civile che a sua volta provvederà per la distribuzione alle famiglie ucraine che si recheranno nella loro sede con la documentazione rilasciata dalla Questura.


Tutti i privati che intendano fare ulteriori donazioni possono contattare sia la Caritas che la Protezione civile. Gli orari per la consegna dei beni sono il martedì e il venerdì dalle 15 alle 18. Si invita anche a segnalare l’eventuale disponibilità sul territorio di unità abitative e singoli appartamenti di proprietà privata o altre strutture ricettive, adatti ad ospitare i profughi. Per le informazioni e l’orientamento possono essere contattati la Protezione civile (331.6194695 e 0734.687015 per informazioni e raccolta distribuzione beni), Servizi sociali Comune (0734.680255 informazioni), Caritas (345.7044580 informazioni), Croce Rossa (334.3161287 informazioni, accompagnamento ai presidi, traduttori, rete alimentare e vestiario), Ponte (0734.226972 rete alimentare, vestiario, mensa, servizio docce), Croce Azzurra (340.1848151 trasporto ai presidi).

 

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Corriere Adriatico