PORTO SAN GIORGIO - Incassati l'appoggio e la collaborazione del Covopi, l'assessore alla pesca Catia Ciabattoni lancia il suo “polo della vongola”: “Ci sto...
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Il polo della vongola, infatti, per come pensato da Ciabattoni, necessiterà di una rimodulazione totale delle autorizzazioni e degli accessi al porto peschereccio: “La Capitaneria di porto regolerà il flusso di persone e il transito per ciò che concerne la vendita diretta del prodotto e il ristorantino”.
Insomma, una sinergia tra istituzione e operatori che porterebbe nuova linfa vitale al porto che dare nuove opportunità di sbocco nei mercati ad un settore della pesca che ultimamente non naviga né buone e né tranquille.
Restano comunque da sciogliere due nodi fondamentali, quello delle risorse con cui realizzare l'opera e quello della metodologia da seguire nella gestione della nuova infrastruttura: "Ci lavoreremo - garantisce il delegato alla pesca - per le vasche di stabulazione ci sono fondi regionali. Stiamo raccogliendo dei preventivi. Ma a prescindere dai canali finanziari, il polo si farà. E a mio avviso servirà anche per richiamare in città ulteriori vongolare". Altro nodo: la ricollocazione del centro sociale "il Bucaniere" e della protezione civile:
"Il porto è grande. Troveremo altri spazi" assicura l'assessore comunale sangiorgese. Quando si parla di banchina, però, è impossibile non parlare dei problemi degli armatori: "Siamo coscienti che questo progetto non inciderà sul loro futuro. A noi sta molto a cuore il destino delle associazioni che lavorano al porto”. “Diciamoci la verità - la chiosa dell’assessore comunale Catia Ciabattoni - per il rilancio degli armatori, tutto passa dal dragaggio”.
"Progetto validissimo - dice il presidente del Covopi, Gerardo Fragoletti - l'istituzione di un centro di depurazione molluschi è l'unica strada percorribile per far partire un'asta delle vongole". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico