Porto San Giorgio, ambientalisti sul piede di guerra. Associazioni chiamate a raccolta per dire no al progetto del Comune

Porto San Giorgio, ambientalisti sul piede di guerra. Associazioni chiamate a raccolta per dire no al progetto del Comune
PORTO SAN GIORGIO - Nuovo lungomare, la proposta dei comitati. A convocare un’assemblea pubblica in merito, tenutasi martedì nella sede della Società Operaia,...

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PORTO SAN GIORGIO - Nuovo lungomare, la proposta dei comitati. A convocare un’assemblea pubblica in merito, tenutasi martedì nella sede della Società Operaia, comitati e associazioni locali: comitato mobilità sostenibile, Fiab, Italia Nostra, Legambiente, comitato per la salvaguardia di viale Cavallotti, Società Operaia.

Mentre si stringono i tempi per l’approvazione del progetto esecutivo del lungomare, come ha spiegato Luca Romanelli in apertura, i comitati vogliono dare il loro contributo: «Da noi, come altrove, dei grandi progetti non si discute. Si fanno bilanci, piani regolatori del porto, progetti del lungomare ma si fa fatica ad attivare il confronto, se non con chi ha dei progetti economici. Non sono appannaggio di una categoria ma di tutta la cittadinanza. Noi ci muoviamo sulle linee guida della Ciclovia Adriatica e di lungomare in Italia. Quello che proponiamo non è campato per aria». Presenti ex amministratori, Massimo Silvestrini e Andrea Di Virgilio, il sindaco Valerio Vesprini che domani presenterà il progetto definitivo alle categorie, non è intervenuto e si è limitato a dire: «Sono qui per ascoltare». Dal comitato per la mobilità sostenibile, Paolo Intorbida è partito dalle osservazioni su un’opera proiettata da qui a 10 anni. Il comitato critica lo spostamento dello spartitraffico «che nel nuovo progetto -ha ricordato Intorbida- separerà la parte carrabile e quella ciclabile. Spostare, estirpare e trapiantare le tamerici ha costi molto elevati. Siamo d’accordo sul senso unico ma la doppia fila di parcheggi e lo spostamento verso est delle alberature va a restringere la vivibilità del lungomare. Sarebbe un grave errore, si può evitare lasciando la situazione così com’è, con il senso unico con parcheggi ad ovest e lasciando le tamerici dove sono. Il nuovo lungomare non può prescindere dalla riqualificazione di un nuovo sistema parcheggi, che sostituisca quelli in linea con parcheggi di prossimità, in parte reperibili a sud, previsti nel piano del porto, piazza Napoli, ex pescheria ed ex Cossiri. Poi, ci sarebbe da prevedere trasporti elettrici dappertutto per dare maggiore spazio alla ciclabilità e alla passeggiata».



La proposta, presentata da Intorbida a nome dei comitati «è di lasciare la situazione com’è, attivando parcheggi ad ovest, lasciando il senso unico e le tamerici, cosa che permetterebbe un grosso risparmio economico e vantaggi dal punto di vista ambientale, per avere più spazio e una ciclabile più adeguata a 3 o 4 metri di larghezza, come prevede la Ciclovia Adriatica. Servirebbe uno spazio dedicato anche ai runners. Poi verso nord, bisognerà proseguire con le alberature e non con i parcheggi a ridosso della ciclabile, non sarebbe adeguato ad un progetto di vita decennale». Questa la proposta che Intorbida ha definito complementare al progetto dell’amministrazione. L’incontro è stato molto partecipato, fra gli interventi più significativi che sono seguiti, quello di Fabio Vallarola della Fiab sulla bici come strumento per guardare al futuro, futuro nel quale secondo Luca Romanelli «non dovranno esserci aiuole nelle spiagge libere». Andrea Di Virgilio ha un solo rimpianto: «Potevamo farla 20 anni fa». In fine, Luigi Silenzi ha ribadito la necessità di trovare soluzioni drastiche per la viabilità come eliminare l’Arena Europa per avere il passaggio da sud a nord. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico