SANT'ELPIDIO A MARE - Bivacchi, fuochi accesi, il parco di Luce diventato una discarica, luogo di incontri e di minacce Immondizia a non finire nel parco fluviale di Luce,...
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E’ il grido di allarme che si leva dal parco fluviale di Luce, quello che ospita la preziosa vasca di laminazione, inaugurato solo da pochi anni e poi devastato da due forti alluvioni. Ora, di fatto il parco è ancora chiuso perché non in sicurezza, è diventato ricettacolo di gruppi di stranieri che fanno il bello e il cattivo tempo. Avevano cominciato da qualche tempo nei laghetti quelli più verso mare, all’altezza della scuola elementare di Piane dove senza mezzi termini hanno letteralmente cacciato i pescatori sportivi che provenivano da ogni parte della regione.
I laghetti infatti erano stati la meta preferita di giovani e gente di varia età che rispettosi dell’ambiente e della fauna dormivano anche nella zona e praticavano la pesca sportiva (il pesce una volta catturato viene rilasciato in acqua). Invece all’arrivo degli albanesi prima e poi dei romeni sono stati letteralmente cacciati anche a brutto modo. Questi hanno cominciato a praticare la pesca di frodo con reti e altro per fini commestibili.
Ora invece è la volta dei bivacchi. Nel giorno di Pasqua un gruppo di romeni è entrato nel parco con le auto e hanno occupato l’area questa volta del piccolo laghetto (quella più verso l’ingresso fronte ex Saica). Quì tutto il pomeriggio hanno bivaccato con le radio delle auto a fortissimo volume, pescato e cucinato. Alle normali rimostranze della gente del luogo hanno risposto picche in malo modo, condendo il tutto con minacce varie, per poi andarsene qualche ora più tardi dopo aver acceso fuochi, bruciato parte dell’immondizia e lasciato a terra di tutto. Insomma, quello che era solo un problema di abbandono del parco fluviale ora diventa anche una questione di sicurezza visto che questo tipo di presenze, incurante dell’ambiente del rispetto delle regole di convivenza comune, si fanno anche più aggressive.
Il parco fluviale di Luce, sulle tracce di quello vicino di Monte Urano, il parco Langer, è invece un parco pensato per i naturalisti, le passeggiate di famiglie e bambini, l’attività sportiva tanto che in una sua parte, anche se abbandonato a se stesso, c’è un percorso sportivo attrezzato con diverse attrezzature ginniche.
L’attuale amministrazione comunale nonostante le promesse ha fatto ben poco, se non presenziare una iniziativa simbolica di pulizia nei mesi scorsi con i bambini e Legambiente protagonisti. Purtroppo i problemi sono cresciuti: di abbandono in abbandono ora non bastano più i netturbini ma serve la forza pubblica. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico