Terapia intensiva, aumentano 4 letti. L'inaugurazione il giorno di Ferragosto. Ecco chi l'ha deciso

L'ospedale di Fermo
FERMO - Medici di base, punti vaccinali, centri per disabili, ospedale. In una parola: certezze. Quelle che hanno chiesto, ieri pomeriggio, i sindaci del Fermano al direttore...

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FERMO - Medici di base, punti vaccinali, centri per disabili, ospedale. In una parola: certezze. Quelle che hanno chiesto, ieri pomeriggio, i sindaci del Fermano al direttore dell’Area vasta 4. Per parecchi di loro è stato il primo incontro con Roberto Grinta che, a Fermo, è arrivato il 7 luglio. L’umore, fuori da palazzo dei Priori, era di attesa. 

 


Le critiche
Del lavoro impostato dal nuovo direttore, diversi non sono contenti. «È arrivato da più di un mese e ancora non si è fatto vedere. Neanche un incontro. Neppure sa dove siamo», tra i commenti più sentiti. La stampa resta fuori. L’incontro è solo per loro. Grinta arriva. Tira dritto. Coi giornalisti non parla. Dice che ci si vedrà la mattina di Ferragosto per inaugurare i quattro nuovi letti di Terapia intensiva. I sindaci arrivano. Hanno da dire, da chiedere. Quello di Santa Vittoria in Matenano che il punto vaccinale di Amandola resti aperto. E che, magari, venga spostato a Medicina. 


L’aiuto
«È di aiuto per tanti anziani del territorio», dice Fabrizio Vergari. «A giorni, dovremmo avere un incontro con il nuovo direttore», aggiunge e si dice «ottimista, almeno stando alle dichiarazioni della nuova giunta regionale». Il cruccio di Gilberto Caraceni sono i medici di base. A Massa Fermana ne sono rimasti due. Uno fa ambulatorio due giorni a settimana. L’altro un giorno ogni due settimane. «Le persone di settanta-ottant’anni dove le mandiamo? La sanità deve essere per tutti. I diritti dei malati vanno garantiti», sottolinea il sindaco, «Spesso ci si concentra su questioni legate al nuovo ospedale o all’attualità legata al Covid, ma urge anche un piano rapido e operativo per il sociale». A parlare è Nazareno Franchellucci. Spinge per potenziare i centri riabilitati per disabili e il “Dopo di noi”, il primo cittadino di Porto Sant’Elpidio. «Aumentano le domande di accesso – spiega –, ma le strutture, da molti anni, sono sempre quelle». L’altra questione che solleva riguarda il Serd. «Da quello che so, la struttura di Porto San Giorgio è pronta. Mancano solo l’allestimento e il trasferimento. Spero si risolva per l’anno prossimo», dice. Più cauto Gaetano Massucci. Il sindaco Monte Vidon Combatte vuole «prima sentire le proposte e poi fare le richieste». Battagliero Nicola Loira. «Bisogna iniziare un percorso che istituisca equità tra i territori, attraverso il riequilibrio e il rispetto di questo territorio», spiega il sindaco di Porto San Giorgio. 


I progetti


«Aspettiamo di conoscere i progetti per il Fermano e, nel caso, agire», aggiunge e ammette: «In passato, diverse collocazioni politiche hanno portato ad atteggiamenti unitari, ma poco incisi ed efficaci». E sull’ospedale di Campiglione: «Basta che non sia solo un contenitore, altrimenti sarà un fallimento per tutti». Un’oretta dopo, i sindaci escono. «Solo chiacchiere», dice uno. «Grinta ha detto che, in un mese, ha già risolto diversi problemi dell’ospedale», racconta un altro. «Ci ha detto che ci incontrerà, uno per uno, nei prossimi mesi. Ma i nostri problemi vanno affrontati adesso», fa sapere un terzo.

 

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Corriere Adriatico