Colpi in due negozi armati di pistola a Montegranaro: rapinatori traditi dalla moto abbandonata

Colpi in due negozi: rapinatori traditi dalla moto abbandonata
MONTEGRANARO - Hanno un volto i due rapinatori responsabili del doppio colpo avvenuto a Montegranaro, ai danni di due attività commerciali, tra fine aprile ed inizio...

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MONTEGRANARO - Hanno un volto i due rapinatori responsabili del doppio colpo avvenuto a Montegranaro, ai danni di due attività commerciali, tra fine aprile ed inizio luglio. I carabinieri dopo settimane di approfondimenti e indagini hanno stretto il cerchio intorno a due stranieri.

 

Entrambi residenti nel paese calzaturiero, uno dell’est Europa, l’altro nordafricano, sono accusati di rapina aggravata e continuata in concorso e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

Il blitz

La prima azione criminosa risale al 29 aprile. Al minimarket La bottega del gusto entra un giovane armato di pistola, con il viso travisato. Minacciando il personale con l’arma, si fa consegnare alcune centinaia di euro d’incasso, poi scappa a piedi nelle vie limitrofe, probabilmente atteso da un complice che gli fa da palo all’esterno. Le indagini partono subito, anche con l’ausilio della polizia locale, che fornisce le immagini della videosorveglianza. Il 2 luglio scorso, la seconda rapina, stavolta da Acqua e sapone. Arrivano in due in sella ad una moto. Uno impugna una pistola, l’altro brandisce una mannaia. Terrorizzano la cassiera e si fanno consegnare l’incasso, circa un migliaio di euro. Poi se ne vanno sul ciclomotore, privo di targa, verso la provinciale Mezzina. Da subito i militari si convincono che la mano possa essere la stessa del colpo al minimarket, gli elementi già acquisiti nella prima indagine si sommano a quelli della seconda irruzione. Decisivo il rinvenimento della moto, che indirizza gli inquirenti verso il proprietario del veicolo. Anche se privo di targa e con pezzi di carena rimossi o modificati, i carabinieri riescono ad individuare un giovane dell’est Europa. Il cerchio si stringe, ci si concentra sulle frequentazioni del malvivente, fino ad individuare come probabile complice un magrebino residente in città. 

L’intuizione

L’intuizione è giusta, nella perquisizione vengono ritrovate sia la pistola, una scacciacani priva di tappo rosso, sia la mannaia usata da Acqua e sapone. Ritrovati anche gli abiti indossati nel corso delle azioni predatorie ed i cappucci per nascondere il volto. Accertata anche la dinamica della prima rapina. A fare irruzione alla Bottega del gusto è stato l’est europeo, mentre il complice lo ha aiutato a cambiarsi d’abito in tempo fulmineo per non essere identificato. 

 

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Corriere Adriatico