Montegranaro, choc in via F.Rosselli Piane Chienti sotto la minaccia del fango

Montegranaro, choc in via F.Rosselli Piane Chienti sotto la minaccia del fango
MONTEGRANARO - Voragine tappata una decina di giorni fa e già riaperta. Non è solo colpa del maltempo. Ha...

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MONTEGRANARO - Voragine tappata una decina di giorni fa e già riaperta. Non è solo colpa del maltempo.






Ha dell'incredibile quanto sta succedendo in via Fratelli Rosselli, dove l'asfalto appena rifatto non solo ha ceduto di nuovo, ma ha lasciato spazio a un cratere ancora più grande di quello che si era venuto a formare un paio di settimane fa.



Evidentemente si è pensato bene che tappare la buca riempiendola di terra e sassi potesse bastare. Ma i fatti dicono che c'è necessità di agire più in profondità sulle infiltrazioni dal vicino tombino, probabile causa del dissesto. La strada è chiusa al transito da ieri mattina e lo sarà fino a data da destinarsi.



Quella di via Fratelli Rosselli è però solo la minore delle problematiche create dal maltempo delle ultime 48 ore. La situazione più critica resta quella di Piane Chienti. Dalla tarda mattinata di ieri è tornata percorribile la provinciale Lungo Chienti, liberata dall'enorme quantità di fango ed acqua che si era abbattuta nel pomeriggio di venerdì su un tratto di circa 300 metri.



I mezzi di Provincia, Comune, polizia municipale e protezione civile hanno provveduto a rimuovere i materiali dalla strada e dai fossi, completamente otturati, dando una mano anche alla famiglia Zallocco, la cui abitazione è stata la più colpita dalla valanga melmosa. Il fango era alto oltre 60 centimetri nella casa lungo la provinciale e per tutta la giornata di ieri si è lavorato senza sosta per riportare la situazione alla normalità, pur con la paura per l'eventuale arrivo di un altro forte temporale.



È invece rimasta chiusa, e lo sarà fino a lunedì, via Bore di Chienti, ancora completamente invasa dal fango e impossibile da percorrere, mentre regge bene il tratto di Lungo Chienti franato nell'alluvione del marzo scorso, con il fiume che continua a lambire la strada ma che pare frenato dai grossi massi posti a sostegno dell'argine. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico