Melania, questa volta è finita davvero: in tribunale arriva la sentenza di fallimento. Una storia durata 55 anni

Melania, questa volta è finita davvero: in tribunale arriva la sentenza di fallimento. Una storia durata 55 anni
MONTEGIORGIO -  Melania, game over. Il tribunale di Fermo ha emesso la sentenza di fallimento di Melania Italia srl mettendo fine a 55 anni di storia del calzaturificio che...

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MONTEGIORGIO -  Melania, game over. Il tribunale di Fermo ha emesso la sentenza di fallimento di Melania Italia srl mettendo fine a 55 anni di storia del calzaturificio che negli anni d’oro è stato punto di riferimento per le scarpe da bambino in Italia e in Europa, sotto la gestione della famiglia Gironacci.

 


La crisi del settore, alcune vicissitudini personali e familiari e, infine, la pandemia hanno portato Manfredo Gironacci a scrivere una lettera-testamento datata 29 giugno 2020 in cui le istituzioni venivano informate sulla situazione dell’impresa e sulle conseguenze della mancata concessione di un prestito da parte di un istituto di credito a carattere nazionale, nonostante fosse assistito dalla garanzia statale al 90%. La lettera non sortisce alcun effetto. Il 2 settembre l’azienda presenta la domanda di concordato. Dopo nemmeno due mesi, le quote di partecipazione della famiglia Gironacci all’interno del capitale sociale di Melania vengono trasferite a F. & C. Gruppo Imprenditoriale d’investimenti srl e D’Amico Group Holding & Company srl, entrambe con sede a Pescara.

Si spera in un salvataggio che in realtà non prende mai forma nonostante le dichiarazioni di Francesco Roccetti, imprenditore di riferimento della cordata pescarese. A giugno istituzioni e sindacati pressano la nuova proprietà che chiede tempo per poter rimettere in sesto l’azienda. Il tempo è scaduto qualche giorno fa, con la sentenza di fallimento pronunciata dal giudice che accoglie la richiesta di alcuni dipendenti del calzaturificio. Ieri Roccetti non è stato disponibile per un commento. È la fine del calzaturificio Melania, fondato nel 1966 da Manfredo Gironacci e da sua moglie Franca Biondi. La continua espansione aveva visto l’azienda controllare 4 stabilimenti produttivi in Romania, dove impiegava oltre 1200 persone, mentre altre 200 circa lavoravano nelle sedi produttive presenti nelle Marche. Nel 2014 anche il fatturato era stato di 44 milioni di euro e un anno fa l’impresa, nonostante la flessione in corso, dichiarava di dare lavoro a circa 80 dipendenti diretti e a 1.300-1.500 indiretti.


La fine di Melania è una sconfitta per tutto il territorio, con le istituzioni e le banche rimaste a guardare le difficoltà e poi il crollo di un’azienda che per 50 anni ha dato lavoro e portato ricchezza al territorio. Si è rivelato inutile anche lo strumento della garanzia statale deciso dal Governo per far fronte alle difficoltà finanziare causate dalla pandemia. Forse è stato un fallimento che si poteva evitare, forse sarebbe stato solo rimandato. Ma oggi il distretto ha perso un pezzo della sua storia.

 

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Corriere Adriatico