Melania calzature: Gironacci si arrende e porta i libri in tribunale

Montegiorgio, Melania calzature: Gironacci si arrende e porta i libri in tribunale
MONTEGIORGIO - Un’altra azienda simbolo del distretto calzaturiero fermano è in difficoltà. È la Melania Italia srl che ha presentato la richiesta per...

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MONTEGIORGIO - Un’altra azienda simbolo del distretto calzaturiero fermano è in difficoltà. È la Melania Italia srl che ha presentato la richiesta per poter accedere al concordato preventivo.


Il Tribunale di Fermo ha accolto la domanda e ha fissato al 31 dicembre il termine per il deposito della proposta di concordato preventivo, del piano e della documentazione necessaria o di una domanda di omologa di accordo di ristrutturazione del debito. Marco Sandroni è stato nominato commissario giudiziale. 
 
Le difficoltà
Le difficoltà dell’azienda sono arrivate prima dello scoppio della pandemia che ha poi chiuso ogni possibilità di risollevare le sorti di un calzaturificio storico fondato nel 1966 da Manfredo Gironacci, ancora al timone dell’impresa. Sulla decisione di portare i libri in Tribunale ha probabilmente pesato anche la carta di identità dello stesso imprenditore che non se l’è più sentita di reggere i ritmi frenetici del business. Melania ha sempre prodotto scarpe da bambino. L’azienda era diventata un punto di riferimento sia per l’imprenditoria del territorio e sia per il settore calzaturiero. L’impegno e le capacità di Manfredo Gironacci e di sua moglie Franca Biondi sono stati i fattori fondamentali per la crescita dell’impresa prima sul mercato italiano e poi su quello internazionale, specie in Germania. Gli anni ‘80 e ‘90 hanno visto un ulteriore incremento della produzione, anche con l’ampliamento in Romania e con l’obiettivo di fornire i più grandi distributori di scarpe nel mondo. Nel paese dell’Est Europa Melania controllava 4 stabilimenti produttivi e impiegava oltre 1200 persone. Altre 200 circa erano impiegate negli stabilimenti nelle Marche. Le calzature a marchio Melania venivano prodotte in Italia (ad eccezione di orlatura e tomaia) e contrassegnate con made in Italy, quelle con il brand Mkids (riservato alla grande distribuzione) avevano l’indicazione made in Romania, per correttezza e a scanso di equivoci. 
La concorrenza

Attorno al 2004-2008 sono arrivati anni difficili a causa della concorrenza dei prodotti cinesi che hanno cominciato ad invadere il mercato. La calzatura da bambino è stata uno dei settori che più ha risentito dell’ingresso della Cina nel Wto. Le capacità imprenditoriali della famiglia Gironacci sono sempre riuscite a tenere testa ai cambiamenti dei mercati. L’azienda era tornata ai fasti di un tempo (nel 2014 il fatturato era stato di 44 milioni di euro) grazie all’unità familiare che ha dato ai suoi componenti la forza per superare momenti complicati. Poi una nuova flessione, che ha portato all’ultima decisione, quella di richiedere il concordato. La notizia arriva nello stesso periodo in cui il GIP del Tribunale di Fermo Grazia Leopardi ha disposto l’archiviazione di sette dirigenti bancari indagati dalla Procura per usura a seguito della denuncia presentata dall’azienda calzaturiera. Il legale di Melania ha già annunciato il ricorso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico