Tremendo incendio distrugge due capannoni: carbonizzate 150mila galline e danni milionari

Monte Vidon Comatte, tremendo incendio distrugge due capannoni: carbonizate 150mila galline e danni milionari
MONTE VIDON COMBATTE - Arse vive in uno spaventoso incendio alla Monaldi 150 mila galline. La colonna di fumo nero era visibile fin dalla costa. Si parla di un danno complessivo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MONTE VIDON COMBATTE - Arse vive in uno spaventoso incendio alla Monaldi 150 mila galline. La colonna di fumo nero era visibile fin dalla costa. Si parla di un danno complessivo fra i 6 e gli 8 milioni. Coinvolti anche diversi comuni confinanti che hanno diramato l’ordine per le comunità di tenere le finestre chiuse


LEGGI ANCHE:
Terribile scontro tra auto e scooter: centauro in eliambulanza a Torrette in gravi condizioni

Tenta di baciare una 19enne poi la palpeggia davanti a tutti: ragazzo di 24 anni arrestato per violenza sessuale


Molto è andato distrutto, dopo un recente investimento dell’azienda di circa 5 milioni per l’adeguamento della struttura. L’incendio ha iniziato a propagarsi ieri nella tarda mattinata, intorno alle 11.30 quando una coltre di fumo nero ha iniziato ad avvolgere l’azienda Monaldi Italia. Due i capannoni che hanno preso fuoco, il rogo si è propagato dal capannone che era vuoto ed era in fase di ristrutturazione, le fiamme si sono spinte fino al capannone che conteneva 150 mila galline. Due i capannoni andati distrutti e 2 quelli salvati di cui 1 in costruzione. 
 
In campo 25 unità dei Vigili del Fuoco tra i mezzi arrivati da Fermo e San Benedetto del Tronto per domare le fiamme che intorno all’una e mezza erano già state ridimensionate e il colore della coltre di fumo iniziava ad essere più chiaro, in seguito all’uso degli idranti. Restano da approfondire le cause che hanno portato al propagarsi delle fiamme, quello che c’è da capire è quale possa essere stata la miccia che ha innescato il rogo e se si possa essere trattato di un corto circuito. Ieri pomeriggio è arrivato anche l’Arpam per valutare il danno ambientale. Fortunatamente, in zona non vi sono abitazioni ma molta vegetazione, campi e qualche capannone che lavora con la frutta. I Vigili del fuoco hanno continuato a lavorare per tutta la giornata per circoscrivere il rogo. Continua la stima dei danni che certamente saranno ingenti, dopo il sopralluogo dei Vigili del fuoco per accertare le cause e responsabilità. I titolari dell’azienda che si trovavano a Verona si sono subito messi in viaggio per raggiungere la proprietà. Finestre serrate in tutta la zona, a causa del fumo ma anche dell’odore nauseabondo che sprigionava il rogo. L’allarme ha riguardato diversi paesi nel cuore della Valdaso, da Ortezzano, a Monte Vidon Combatte a Monte Rinaldo. L’appello dei sindaci alla cittadinanza, a partire da Gian Mario Borroni di Monte Rinaldo: «Visto l’incendio sviluppatosi nel territorio di Monte Vidon Combatte, a scopo precauzionale, vi invito a restare in casa tenendo porte e finestre chiuse».


Il sindaco di Monte Vidon Combatte, Gaetano Massucci, si è prodigato con un’ordinanza «per tenere chiuse le finestre ed evitare il contatto con i fumi. -ha annunciato Massucci- . Dopo pranzo il vento aveva già cambiato direzione e i fumi non erano più imponenti come la mattina. Nel pomeriggio è arrivata l’Arpam per effettuare sopralluoghi. Verificherà la localizzazione delle acque di scolo per valutare l’eventuale inquinamento delle terre circostanti che potrebbero anche rimanere circoscritte. Oggi, arriverà anche l’Asur per i rilevamenti solo dopo che i fumi nell’atmosfera si saranno fermati. La valutazione coinvolgerà un ampio raggio sulle piantagioni circostanti per verificare se vi è stata una ricaduta di sostanze nocive e una eventuale contaminazione dell’ambiente di riferimento». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico