MONTE URANO - Un lavoro minuzioso, affinché non sia trascurata nessuna ipotesi sull’esplosione costata la vita, lunedì pomeriggio, a Giovanni Battista Cascone....
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La Procura della Repubblica di Fermo ha aperto un fascicolo, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Un atto d’ufficio, per il momento a carico di ignoti, nell’attesa che i prossimi approfondimenti consentano di chiarire se si possano delineare profili di responsabilità a carico di qualcuno. La Procura ha disposto lo svolgimento dell’autopsia sulla salma del ventinovenne, che rimane alla camera mortuaria dell’ospedale Murri di Fermo. Improbabile, comunque, che le verifiche di rito sul corpo della vittima possano rivelare elementi decisivi. I traumi che hanno ucciso Cascone sono evidenti e derivanti dallo scoppio avvenuto alla centralina antincendio, un gabbiotto ad una decina di metri dalle cisterne e dal distributore di gpl. L’aspetto più rilevante, ai fini delle indagini, riguarderà l’origine dell’esplosione. I vigili del fuoco, con l’ausilio di avanzate strumentazioni, stanno monitorando tutta l’area di rifornimento sulla provinciale Ete Morto, per verificare da dove sia uscito il gas che, innescato verosimilmente da una scintilla, ha provocato il boato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico