Bambini malati nel quartiere, il Comune misura e rassicura: «Non è colpa delle antenne»

Monte Urano, bambini malati nel quartiere, il Comune misura e rassicura: «Non è colpa delle antenne»
MONTE URANO-  Nessun pericolo arriva dai campi elettromagnetici generati dalle antenne della telefonia mobile. Almeno questo è quello che dicono i risultati dei...

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MONTE URANO-  Nessun pericolo arriva dai campi elettromagnetici generati dalle antenne della telefonia mobile. Almeno questo è quello che dicono i risultati dei rilievi effettuati dalle strumentazioni installate dall’Arpam che per circa 15 giorni hanno memorizzato i valori delle onde elettromagnetiche.

«Il limite massimo consentito è di 6 volt al metro. Il valore rilevato si ferma a 0,2 volt al metro» spiega l’assessore Massimo Brasili che, alla conferenza stampa di fine anno, ha collegato queste misurazioni ad una specifica richiesta proveniente dai residenti del Quartiere 167.

 

I referti

Anche sulla base di tre diagnosi che accomunano altrettanti minori residenti a poca distanza l’uno dall’altro all’interno dello stesso quartiere, all’inizio dello scorso anno, le famiglie coinvolte, insieme con i residenti, hanno chiesto all’amministrazione comunale di Monte Urano di verificare i campi elettromagnetici generati dalle antenne installate nella zona. L’amministrazione comunale, nell’ambito di un programma avviato tra il 2018 e il 2019, aveva formato con Asur, Arpam e facoltà di medicina dell’Università di Ancona un tavolo tecnico di confronto per presentare le situazioni di criticità nel paese e decidere i futuri sviluppi. Al centro la raccolta, l’analisi dei dati e il monitoraggio sul territorio. «Le rilevazioni sono state eseguite con una nuova centralina a disposizione dell’Arpam che, nello scorso mese di settembre, ha effettuato delle misurazioni continue (e non al momento) per circa 15 giorni» afferma l’assessore Brasili che prosegue: «Dalla relazione finale emerge non solo come tutto sia nella norma, e cioè che i campi elettromagnetici misurati sono sotto i limiti stabiliti dalla legge italiana (6 volt al metro), ma che nelle abitazioni ove risiedono i tre soggetti coinvolti il valore riscontrato è molto basso (0,2). I valori si alzano un po’ nei pressi dell’antenna, restando sempre però ben al di sotto dei limiti consentiti» rassicura lo stesso assessore. Altri rilievi sono stati eseguiti anche in via Fiorenzuola (centro storico) sempre con esito rassicurante.

Le cause

Restano però i dubbi sulle eventuali e possibili cause che hanno provocato la stessa malattia diagnosticata a tre minori, residenti a poca distanza l’uno dall’altro. Se da un lato viene esclusa la correlazione con le onde elettromagnetiche, dall’altro lato non viene esclusa una causa comune che possa in qualche modo aver favorito l’insorgenza della patologia. Un lecito sospetto vista l’inusuale casistica.
 

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Corriere Adriatico