OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
MONTAPPONE - Primi segnali di ripresa per il Distretto del cappello. Ma, a respirare, è solo il comparto del lusso. In crescita import ed export che, rispetto ai primi tre mesi del 2020, quest’anno, hanno registrato, rispettivamente, un +6% (32,4 milioni) e un +50,7% (59,4 milioni). Dati complessivi che differiscono, però, nei sotto-settori. Con i cappelli di paglia («particolarmente legati alle vendite della stagione estiva, partita anche quest’anno con molto ritardo») che registrano un calo del 33,8% delle importazioni.
Le esportazioni
Mentre le esportazioni si attestano a 5,9 milioni (-17,3%). Meglio i berretti, con un +6% di import e un +50,7% di export. Parla di «rimbalzo non lineare», il presidente nazionale del Settore cappello e vicepresidente della Federazione italiana TessiliVari, Paolo Marzialetti.
L’estero
Continua l’ascesa della Polonia (2,1 milioni, +150,5%) e, di converso, il calo della Spagna (2,1 milioni, -6,2%). A seguire, Giappone (1,6 milioni, +92,8%), Corea del Sud (1,4 milioni, +53,2%) e gran parte dei principali mercati dell’Estremo Oriente. Chiudono i Paesi Bassi (1,2 milioni, +10,8%). Non pervenuta la Russia, «verso la quale non ci sono state ancora vendite rilevanti».
Il distretto
Dinamiche che, per Marzialetti, vanno «monitorate e assecondate, al fine di verificare se il dato può divenire strutturale, oppure se si tratta soltanto di una, pur sempre ottima, fiammata, primo vero segnale di ripresa dopo i cali generalizzati a doppia cifra, che hanno fatto perdere mediamente alle aziende del nostro comparto produttivo circa un quarto del fatturato». Il 70% del quale è concentrato nel Distretto del cappello fermano-maceratese, con i Comuni di Montappone e Massa Fermana che, da soli, ospitano più dell’80% delle aziende del Distretto e circa il 50% di quelle nazionali.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico