Dirottati i pazienti nella clinica privata Tre medici finiscono sotto processo

Dirottati i pazienti nella clinica privata Tre medici finiscono sotto processo
FERMO - Medici alla sbarra accusati di abuso d'ufficio, ieri un nuovo processo. Si è aperta ieri, davanti al collegio...

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FERMO - Medici alla sbarra accusati di abuso d'ufficio, ieri un nuovo processo.


Si è aperta ieri, davanti al collegio penale presieduto dal giudice Ugo Vitali Rosati, l'istruttoria del processo proveniente da una costola dell'inchiesta, che fece molto scalpore, sui presunti rapporti privilegiati tra l’Asur fermana e la clinica convenzionata Palmatea.



I medici, allora, iscritti nel registro degli indagati, erano stati tutti prosciolti, in fase di udienza preliminare, per il capo d'imputazione più grave, che parlava dell'esistenza di proroghe illegittime tra i due istituti sanitari. Il Gup Sebastiano Lelio Amato, però, aveva rinviato a giudizio, per presunti abusi d'ufficio, i dottori Lucio Giustini, Asim Et Tamimi e Stefano Dallari.



I tre, anche se prosciolti dal principale capo d'imputazione, dovranno rispondere del reato loro ascritto. Secondo gli inquirenti avrebbero consigliato ad alcuni pazienti di rivolgersi alla clinica per accelerare i tempi di alcuni importanti esami diagnostici. Questo avrebbe comportato un conflitto d'interessi. L'avvocato Savino Piattoni difende Giustini e Dallari, mentre Tamimi è rappresentato dall'avvocato Spadavecchia.



Sul banco degli imputati anche Rita Ferracuti, che dovrà rispondere dell'accusa di falso ideologico. Secondo la Procura avrebbe redatto un verbale, considerato falso, per conto dell’ex direttore Mario Forti, ora deceduto. L'indagine era partita nel 2009, dalle segnalazioni, pervenute ai carabinieri, da parte di alcuni cittadini a dir poco indignati per i lunghi tempi d'attesa richiesti per un esame diagnostico presso il presidio ospedaliero fermano e per essere costretti, in questa maniera, a rivolgersi ad un istituto privato a pagamento, Entro giugno 2015 la discussione con relativa sentenza.



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