MASSA FERMANA - La prima lezione l’hanno seguita nella stanza dove si riunisce il Consiglio comunale. Nei prossimi giorni, invece, inizieranno a maneggiare modelli e filati...
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A dare il suo saluto ai corsisti non è voluto mancare il sindaco Giberto Caraceni che, augurando un caloroso in bocca al lupo «a queste persone che stanno cercando di intraprendere una nuova strada», ha sottolineato come iniziative di questo genere siano molto importanti per la sopravvivenza dei piccoli Comuni.
«Quando un giovane passa le sue giornate a casa senza fare niente - ha detto - non fa che pensare. E il suo pensiero lo porta a trovare una soluzione, l’unica che ritiene possibile: partire, lasciare il luogo dove è nato e cresciuto e andare alla ricerca di un posto dove poter lavorare. Questo è ciò che vogliamo evitare. Vogliamo dare la possibilità a questi giovani di lavorare in questo paese. Il nostro impegno, però, non si deve fermare qui. Se i giovani torneranno a lavorare dove vivono, tutto il tessuto sociale ne trarrà beneficio».
Il percorso formativo si articolerà in centottanta ore di lezione, dal lunedì al venerdì. Si tratterà di lezioni perlopiù manuali, durante le quali i corsisti avranno a disposizione diversi macchinari per esercitarsi. Paglia, feltro e tessuto saranno i materiali con cui impareranno a realizzare cappelli. Alcune ore saranno dedicate a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, altre ai diritti dei lavoratori, argomento che affronteranno insieme a un’associazione sindacale.
Le lezioni strettamente tecniche saranno tenute da alcune ex lavoratrici che, con il tempo, hanno acquisito grandi esperienza e competenza nel settore. Pur consapevoli che per imparare un mestiere come quello del cappellaio sono necessari anni e moltissima pratica, in queste ore si cercherà soprattutto di gettare le basi per quello che per i corsisti potrebbe diventare una futura professione.
Le lezioni, infatti, sono solo il primo passo per la loro introduzione o reintroduzione nel mondo del lavoro. Durante il corso sono previste anche alcune visite alle aziende del distretto del cappello. In questo modo i corsisti potranno vedere con i loro occhi tutte la filiera che porta alla creazione di un copricapo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico