Porto Sant'Elpidio, 120 grammi di eroina ingerita per spacciare

Un momento della conferenza dei carabinieri
PORTO SANT'ELPIDIO - I carabinieri della stazione di Porto Sant'Elpidio e quelli della stazione di Sant'Elpidio a Mare, continuando gli appositi servizi antidroga...

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PORTO SANT'ELPIDIO - I carabinieri della stazione di Porto Sant'Elpidio e quelli della stazione di Sant'Elpidio a Mare, continuando gli appositi servizi antidroga predisposti per contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio fermano, che hanno già portato lo scorso 6 aprile, all'arresto di due persone, hanno intercettato e bloccato, nei pressi del casello autostradale di Porto Sant'Elpidio, una Fiat Punto con all'interno tre individui, ben noti alle forze dell'ordine per i loro trascorsi giudiziari, di cui due stranieri residenti a Fermo B.S.E., 29enne marocchino e N.K., 20enne tunisino, e uno italiano M.M. 41enne di Recanati, i quali, da subito, hanno dimostrato riluttanza e agitazione durante le fasi del controllo, tanto da indurre i militari ad effettuare una meticolosa e approfondita ispezione sull'auto, nonche' sulle persone.


Infatti, su coordinamento della Procura di Fermo, i militari conducevano i tre presso l'ospedale di Sant'Elpidio a Mare ove, a seguito di accertamenti diagnostici effettuati sulla loro persona, emergeva che i due stranieri avevano ingerito due ovuli a testa, termosaldati, che evacuavano poco dopo. All'interno dei quattro ovuli erano complessivamente custoditi circa 120 grammi di eroina che sarebbe stata immessa sul mercato locale. I carabinieri, a seguito di perquisizione presso il domicilio dei due stranieri, rinvenivano due bilancini di precisione e materiale utile al confezionamento delle dosi. I tre sono stati conseguentemente tratti in arresto per traffico in concorso di sostanze stupefacenti, e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria di Fermo. L'eroina è stata sequestrata e recapitata presso il laboratorio dell'Arma per i successi accertamenti sul principio attivo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico