PORTO SANT'ELPIDIO - "Vita per Eluana era quella alla quale lei poteva dare un senso" dice Beppino Englaro al pubblico radunato al Diamante per ragionare attorno a un tema...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Beppino Englaro, padre di Eluana, ospite del convegno, ha chiesto alla legge che sua figlia venisse lasciata morire nel rispetto della volontà da lei stessa espressa. A Eluana (vissuta in stato vegetativo 17 anni) hanno interrotto alimentazione e idratazione artificiali nel 2007. Quella richiesta scatenò il dibattito sul fine vita. Di questo si è parlato oggi pomeriggio a Porto Sant'Elpidio. "Lo scopo dell'evento è dare più interpretazioni alle tematiche del fine vita" ha spiegato Milena Corradini del comitato organizzativo. "Fine vita è eutanasia, testamento biologico, richiesta di sospensione delle cure - ha spiegato - Sono tutte cose diverse. Il caso Englaro è stato confuso. La richiesta di Piergiorgio Welby era di distacco del respiratore. In Occidente la morte è un tabù". Englaro: "Ho trovato il deserto, oggi il clima è diverso dopo le sentenze di Cassazione e Consiglio di Stato". Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby, non era presente per problemi personali ma ha inviato una lettera: "Si nasce, si vive e si muore, sull'eutanasia vorrei che agli italiani sia data stessa opportunità concessa a svizzeri, belgi e olandesi".
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico