Porto San Giorgio, all'ex sindaco Agostini piace il Comune unico con Fermo

L'attuale sindaco Loria con l'ex primo cittadino Agostini
PORTO SAN GIORGIO - Fondere Porto San Giorgio e Fermo per creare un unico Comune. Una proposta, quella avanzata dall'ex sindaco Agostini, che potrebbe far drizzare i capelli...

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PORTO SAN GIORGIO - Fondere Porto San Giorgio e Fermo per creare un unico Comune. Una proposta, quella avanzata dall'ex sindaco Agostini, che potrebbe far drizzare i capelli ai campanilisti più convinti.


"Ma io non parlo di un assorbimento - spiega l'ex sindaco Agostini - ma della costituzione di un unico Comune ex novo, una municipalità ben più grande che conterebbe molto di più su scala regionale. Ma parlo soprattutto della possibilità, con questa operazione, di non essere soggetti per cinque anni al Patto di stabilità: potremmo realizzare un lungomare nuovo e tagliare i costi della politica e della macchina amministrativa". In questi giorni la sinergia tra le due amministrazioni è un tema in voga. Giovedì il sindaco Nicola Loira e la sua giunta hanno incontrato in sala consiliare i colleghi fermani con, in testa, il primo cittadino Paolo Calcinaro. Prime prove per una collaborazione su servizi e cartelloni turistici, sportivi e culturali con accelerazione sul progetto di un ponte sul fiume Ete. Da giorni, oltretutto, Loira va parlando di una "città territorio".



Un concetto, quello dell'unione tra Comuni, che non dispiace nemmeno al governatore Ceriscioli, visto quanto accaduto e sta accadendo in provincia di Pesaro e Urbino. "Una rivoluzione culturale" per il sindaco, dettata soprattutto dai bilanci che saranno sempre più da lacrime e sangue. Ma Agostini va oltre. Dalla necessità alla virtù: "Apprezzabile che le amministrazioni si incontrino. Ma ora i due sindaci abbiano il coraggio di fare un passo avanti: da troppo tempo il Patto di stabilità è un cappio ma anche un alibi per restare immobili. Una fusione paritaria tra le due municipalità, dando vita a un terzo e nuovo Comune, comporterebbe lo svincolo dal Patto per cinque anni". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico