MONTEGRANARO - Il valore dello sport è più forte di tutto. Il questore ha "graziato" quattro degli otto giovani (7 minorenni) colpiti da daspo per una aggressione al Palasport,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Al termine dell’incontro di basket “Poderosa Basket Montegranaro - Rieti” valevole quale gara dei play off di serie B, disputatosi in data 17 maggio 2015 al Palasport, otto giovani del luogo, di cui sette minorenni, si erano resi protagonisti di una brutale aggressione dei confronti di un tifoso ospite causandogli la frattura del femore.
Indentificati grazie alle indagini condotte dai carabinieri di Montegranaro in collaborazione con la polizia scientifica del commissariato Fermo e denunciati nelle competenti Procure della Repubblica di Fermo ed Ancona per lesioni, sono stati raggiunti dai provvedimenti daspo emessi dal questore delle Province di Ascoli e Fermo, con divieto di accedere per tre anni in tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale durante qualsiasi incontro di pallacanestro e di calcio.
A seguito di tale misura di prevenzione per quattro minorenni facenti parte del gruppo, è stata pertanto preclusa anche la possibilità di partecipare agli allenamenti ed alle partite della Veregrense Calcio, società sportiva di Montegranaro, in cui militano quali calciatori. Al fine di permettere ai giovani in questione di continuare lo svolgimento dell’attività calcistica e non privarli dell’opportunità di essere educati nei valori dello sport il questore, accogliendo la richiesta formulata dai genitori e dal presidente della medesima Scuola Calcio, ha autorizzato gli stessi minori ad allenarsi e partecipare agli incontri di calcio della compagine veregrense limitatamente al campionato allievi provinciale 2015/2016. Il divieto permarrà però per tutte le restanti manifestazioni sportive. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico