FERMO - Sono giorni caldissimi per la Prefettura. Domani, adlle 10 alle 12, Cgil Cisl e Uil organizzano un presidio a sostegno delle rischieste del sindacato per la riforma della...
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Si chiede una riforma per un nuovo patto fra le generazioni: meno flessibilità e riduzione dell'età minima per andare in pensione, una previdenza più equa e socialmente sostenibile, maggiori opportunità di lavoro per i giovani, risorse per gli esodati e reale rivalutazione delle pensioni in essere.
La legge Fornero ha riformato il sistema previdenziale in modo rigido e iniquo, innalzando pesantemente l'età pensionabile in maniera generalizzata. L'unico attuale canale di pensionamento anticipato è legato ad un elevato requisito contributivo, pari a 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne con un progressivo aumento automatico legato alla crecente aspettativa di vita.
Il sindacato chiede che con la prossima legge di stabilità si cambino gli attuali requisiti rigidi, prevedendo la possibilità di andare in pensione da 62 anni in avanti, su base volontaria e ridurre a 41 anni la soglia contributiva necessaria per accedere alla pensione anticipata, a prescindere dall'età e senza le penalizzazioni. Si chiede anche di valorizzare la contribuzione figurativa delle lavoratrici madri, di chi svolge lavori di cura a familiari disabili e di chi svolge lavori pesanti o usuranti. Inoltre favorire l'ingresso al lavoro dei giovani attraverso l'incentivazione del part time e la riduzione oraria di chi lavora con il contestuale riconoscimento della contribuzione figurativa.
"Infine - chiude Paolo Filiaci, segretario provinciale Spi Cgil Fermo - è necessario trovare la soluzione per chi è ancora esodato e ridurre i costi per la ricongiunzione dei contributi per chi ha casse previdenziale diverse"
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Corriere Adriatico