FERMO - Picconi e piedi di porco per fare irruzione in diversi studi professionali della zona. Allarmi impazziti senza rubare nulla. E' l'una e mezza, quando nella...
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I ladri si sono diretti per primi verso lo studio dell' ingegnere Michele Tarulli, qui con l'aiuto di un arnese da scasso hanno divelto la porta, una volta dentro hanno messo a soqquadro la stanza, non avendo trovando nulla di loro gradimento sono passati al secondo ufficio, quello del broker Marco Montani. Anche qui stessa modalità, porta divelta e cassetti aperti e rovesciati. La loro furia non si è fermata, anzi probabilmente alimentata dall'assenza di bottino e dalla ricerca quasi spasmodica di contanti, hanno continuato ad irrompere negli altri studi attigui entrando anche in quello dell'avvocato Igor Giostra, dove hanno frantumato la porta a vetri, forzato la porta automatizzata e distrutto il sistema di allarme.
I militari hanno visionato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza e da un primo rapido esame hanno accertato che la banda di balordi era composta da quattro persone, che tutti avevano il volto travisato da un passamontagna ed erano muniti di arnesi da scasso. Dopo i rilievi fotografici sono state immediatamente avviate le indagini. Sconcerto e rabbia nei professionisti, che in tutta la giornata di ieri hanno dovuto conteggiare i danni provocati dalla banda di ladri. «Hanno preso a picconate la porta e scassato l' allarme. - racconta l'assicuratore Montani - Cercavano i soldi, perché mi hanno portato via pochi spiccioli del fondo cassa, circa 80 euro e materiale elettronico da poter piazzare sul mercato, perché altrimenti non si spiega quello che hanno fatto una volta usciti dall'edificio. Dalle registrazioni si vede che hanno preso un iPad e un pc portatile e poi valutato che non era l'ultimo modello l'hanno gettato a terra». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico