FERMO - Entra nel vivo il processo che vede alla sbarra tre finanzieri della Guardia di Finanza di Fermo accusati di peculato e concussione per essersi appropriati della...
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L'intera udienza pomeridiana è stata dedicata all'esame testimoniale dei due inquirenti che hanno condotto le indagini e che hanno ricostruito per filo e per segno come è nata l'inchiesta.
Il controesame preciso e circostanziato degli avvocati della difesa Francesca Palma e Francesco De Minicis ha cercato di evidenziare la presenza di incongruenze. La storia ha avuto origine dalla segnalazione di alcuni senegalesi che avrebbero riferito agli inquirenti di aver visto un maresciallo delle Fiamme Gialle indossare i capi di abbigliamento e le calzature che aveva loro sequestrato nelle operazioni condotte per contrastate l'abusivismo. I racconti dettagliati dei vu cumprà hanno insospettito la Guardia di Finanza di Fermo, che in seguito decise di indagare sulla vicenda.
Le versioni fornite dai venditori abusivi combaciavano, tutti avrebbero notato che il maresciallo indossava capi e calzature griffate sequestrate il giorno prima. Le informazioni raccolte hanno poi successivamente condotto il Gip ad emettere nei confronti del maresciallo un' ordinanza di custodia cautelare e a segnalare alla giustizia altri due militari del corpo come presunti complici. Al termine dell'udienza il giudice Cesare Marziali ha rinviato il processo al prossimo 17 maggio per finire di ascoltare i testi del Pm tra cui il titolare di uno chalet di Lido di Fermo e i vu cumprà che hanno denunciato il fatto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico