Fermo, ex maresciallo condannato per calunnia a due anni

L'interno di un tribunale
FERMO - Ex maresciallo condannato a 2 anni di reclusione e al pagamento di 5000 euro di multa per ognuna delle tre parti civili. E' la sentenza emessa ieri dal giudice Cesare...

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FERMO - Ex maresciallo condannato a 2 anni di reclusione e al pagamento di 5000 euro di multa per ognuna delle tre parti civili. E' la sentenza emessa ieri dal giudice Cesare Marziali al termine del processo penale.

F.G., ex maresciallo dei Carabinieri di Fermo, era finito alla sbarra per calunnia. Secondo la Procura l'ex militare, oggi in pensione, avrebbe sporto denuncia all'Autorità Giudiziaria, incolpando di vari reati tra cui omissioni d'atti d'ufficio, falso ideologico e abuso d'ufficio tre suoi colleghi tra i quali il maresciallo capo. Li accusava di aver redatto in maniera del tutto personale ed erronea un rapporto nei suoi confronti, a seguito della denuncia da parte del suo amministratore di condominio che lo citava per diffamazione. L’ex maresciallo sosteneva che i colleghi avevano fatto proprie le affermazioni del querelante ritenendole fondate, omettendo così le dovute indagini e sopravvalutando il contenuto della querela sporta e adoperando dei criteri interpretativi meramente personali nel redigere il rapporto. Infatti li accusava di falso ideologico, sostenendo che gli stessi avevano espressamente riportato nel verbale che le affermazioni da lui usate fossero denigratorie e infamanti. Un’immagine complottistica secondo la quale i tre carabinieri avrebbero costruito a tavolino, di proposito, il castello accusatorio nei suoi confronti. Nella stessa denuncia accusava il maresciallo capo di aver con una certa condiscendenza verbalizzato sommarie informazioni testimoniali non utili all'economia del procedimento.


Secondo l’ex militare lui sarebbe stato vittima di un complotto costruito ad hoc dai colleghi allo scopo di screditare la sua figura professionale. Un 'ipotesi che non ha convinto la magistratura che ieri ha emesso una sentenza di condanna ritenendolo colpevole del reato di calunnia. Il procedimento generato dalla querela dello stesso nei confronti dei colleghi era stato precedentemente archiviato. Ieri il Pm Lucia Traini durante la discussione ha chiesto tre anni di reclusione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico