FERMO - A meno di due settimane dalla sentenza che poneva fine alla querelle giudiziaria più intricata e complessa del Fermano, quella legata al brand village...
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Un fulmine a ciel sereno che ha colto tutti gli avvocati difensori alla sprovvista. Ciò significa che il caso verrà discusso nuovamente davanti alla Corte d'Appello anche se probabilmente la scelta della Procura, clamorosa sul piano formale, resterà senza conseguenze pratiche visto che sono maturi i tempi per la prescrizione. La sentenza emessa lo scorso 16 maggio dal giudice Cesare Marziali assolveva perché il fatto non costituisce reato tutti gli imputati dal reato di lottizzazione abusiva: Alberto ed Enrico Alici Biondi e il tecnico Michele Le Grottaglie, rispettivamente proprietari e progettista del Castagno difesi dall'avvocato Francesca Palma, i dipendenti comunali Massimo Granatelli e Patrizia Scaramazza, difesi dall'avvocato Massimo Ortenzi. Già stralciata tempo fa la posizione dell'altra dipendente Daniela Franceschetti. Contestualmente il giudice disponeva il dissequestro di tutta l'area.
Gli avvocati della difesa, increduli di fronte alla notizia dell’impugnativa presentata dalla Procura, commentano così quanto deciso dal procuratore della Repubblica Domenico Seccia, uno che di reati urbanistici se ne intende visto che proprio in questo settore ha mosso i suoi primi passi in magistratura: «La notifica ci è arrivata due giorni fa - commenta l'avvocato Ortenzi - ci rimettiamo a studiare dato che la materia in oggetto è molto complessa, sarà la Corte d'Appello a pronunciarsi. In primo grado è andata bene. Massimo rispetto per la Procura che esercita un suo diritto». Anche l'avvocato Francesca Palma rimarca : «Ritengo che riusciremo a riconfermare quanto è stato sentenziato in primo grado. La questione, a nostro avviso, non ha caratteristiche di rilevanza penale ci sono solo dei cavilli amministrativi da sanare. Sono fiduciosa».
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Corriere Adriatico