Fermo, timbrava il cartellino ma poi non si trovava al lavoro. La svolta

Svolta nel processo che vede coinvolto il dirigente medico Asur
FERMO - Si è chiusa ieri davanti al giudice Cesare Marziali l'istruttoria che vede sul banco degli imputati F.L dirigente medico dell'Asur, accusato di aver...

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FERMO - Si è chiusa ieri davanti al giudice Cesare Marziali l'istruttoria che vede sul banco degli imputati F.L dirigente medico dell'Asur, accusato di aver più volte timbrato il cartellino sul luogo di lavoro per poi essersi allontanato per svolgere altre attività private. Dopo aver sentito l'ultimo teste del Pm, il maresciallo dei carabinieri che ha condotto le indagini che ha riferito in merito agli appostamenti effettuati e i testi della difesa tra cui un medico collega dell'imputato e un vigilantes dell'Asur, che avrebbe raccontato che il dottore era sempre l'ultimo ad andar via, il giudice ha rinviato il processo per la discussione. 


F.L , consulente tecnico legale anche del tribunale di Fermo, era finito nel mirino dei carabinieri di Fermo nel 2014, impegnati a stanare i cosiddetti dipendenti pubblici furbetti. Prima di lui un'altra dirigente dell'Area Vasta 4 era stata sorpresa a fare shopping durante l'orario di lavoro. I reati contestati al dottore sono molteplici: truffa, falso ideologico, interruzione di pubblico servizio. Dai vari esami testimoniali è però emerso che il contratto di lavoro a cui è sottoposto il dirigente, è di una tipologia differente rispetto a quello degli altri dipendenti pubblici, proprio per via della particolarità e delle differenti mansioni ed incarichi a cui deve rispondere. Per questo motivo gli orari risultano molto più elastici e flessibili e gli è consentito allontanarsi, previa comunicazione. Spetterà però il giudice a stabilire se F.L è “furbetto” oppure no. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico