FERMO - "Ha senso vivere se si vive per servire". Parole prese "in prestito" da Papa Francesco, quelle con cui il comandante generale della Capitaneria di porto, Vincenzo Melone,...
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Melone è arrivato per tenere a battesimo, insieme al prefetto Angela Pagliuca e al sindaco, Paolo Calcinaro, l'intitolazione alle Capitanerie di porto, in occasione del 150esimo anniversario della fondazione del Corpo, del largo sul lungomare di Lido di Fermo.
Una cerimonia solenne organizzata dal Circomare di Porto San Giorgio comandato da Fabrizio Strusi, apertasi con l'inno di Mameli eseguito dal maestro Renzo Pasquarè e dall'allievo del conservatorio di Fermo Michele Andrenacci. Lunga la sfilza dei ringraziamenti di Melone, che ha incentrato il suo intervento sul soccorso in mare, non senza un ricordo ai marò Latorre e Girone: "Che si trovano in una situazione difficile. L'intitolazione della piazza dimostra quanto la cittadinanza ci è vicina. Salvare delle vite umane è per noi un dovere morale. E chi lo fa deve sentirsi fortunato. Dal 1991 abbiamo salvato dalle acque 700 mila persone. I nostri 11 mila militari sorvegliano 8 mila chilometri di coste e circa un milione di chilometri quadrati di mare. Anche in zone in cui non abbiamo competenza? Sì, se riceviamo un Sos perché altri Paesi non riescono a intervenire, noi non ci giriamo certo dall'altra parte. La gente va soccorsa, sempre". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico