Fermo, Agenzia delle Entrate cambia casa La commissione valuterà diverse offerte

L'Agenzia delle Entrate cerca una sede meno cara
FERMO - La commissione è stata decisa. Nel giro di qualche settimana si esprimerà. L’Agenzia delle Entrate di Fermo, a breve, potrebbe cambiare casa o riuscire ad ottenere uno...

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FERMO - La commissione è stata decisa. Nel giro di qualche settimana si esprimerà. L’Agenzia delle Entrate di Fermo, a breve, potrebbe cambiare casa o riuscire ad ottenere uno sconto


L'attuale sede, in via Salvo D’Acquisto, è di proprietà del costruttore Tomassini. La spending review governativa, in un verso e nell’altro, anche considerando le sforbiciate che stanno ricevendo gli altri enti territoriali (vedi la Prefettura), appare ineluttabile. A maggior ragione di fronte a un affitto annuale che, oggi, si aggira sui 400 mila euro. La direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate ha nominato la commissione che, alla luce dell’indagine di mercato immobiliare aperta a pubblico e privato lo scorso 17 luglio, valuterà nei prossimi giorni il possibile nuovo domicilio della direzione provinciale, ufficio territoriale e ufficio provinciale di Fermo diretto da Carmine Caso. Le offerte, tutte pervenute entro il 10 settembre, sarebbero diverse. Tra queste c’è quella del Comune di Fermo.


“Ricordiamo che quella dell’Agenzia delle Entrate è una ricognizione senza obblighi - spiega il sindaco Calcinaro - Credo che lo debbano fare, a prescindere, ogni numero di anni”. La proposta economica inoltrata dal Comune, relativa all’ex palazzo dei Beni Culturali, sarebbe estremamente vantaggiosa. “Non possiamo comunicare cifre ma certamente è migliorativa rispetto agli attuali costi - continua Calcinaro -. Ma il mio dubbio, da cittadino, riguarda questo Stato che da una parte chiude la Prefettura di Fermo sulla scorta di un affitto pagato a un privato mentre dall'altra parte, sempre per una sua stessa emanazione periferica, continua a pagare un affitto al privato”. Il pubblico viene messo sullo stesso piano del privato. Molti politici locali, infatti, sono rimasti stupiti dal fatto che non sia stata effettuata una consultazione preventiva, su eventuali sedi libere e disponibili, con l’amministrazione comunale. Questa indagine di mercato, va rimarcato, non è però vincolante e riguarda anche immobili di futura realizzazione, che potrebbero essere costruiti in un secondo momento o oggetto di restyling. L’eventuale proposta prescelta avrà un arco di 18 mesi di tempo per essere consegnata. “L’ex Beni Culturali sarebbe pronto da subito - sottolinea Calcinaro - visto che fino a pochi mesi fa lì c’era l’università”. Anche Massimo Rossi, consigliere comunale della Sinistra, solleva perplessità sulle “modalità senza consultazioni degli enti locali, visto che il Comune ha competenza in materiale di pianificazione generale: è opportuno discutere su dove collocare i servizi per i cittadini. Forse questa indagine di mercato è stata attuata per indurre il proprietario dell’attuale immobili ad abbassare il canone?”. In ogni caso al Comune, anche un affitto da 200-300 mila euro all’anno, farebbe decisamente gola.



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Corriere Adriatico