«Aprite, sono un amico di don Vinicio» ladro a segno nella comunità di Capodarco

Don Vinicio Albanesi
FERMO - Se n’è inventata una a dir poco originale il ladro che l’altra sera ha messo a segno un furto alla comunità di Capodarco. Si è presentato...

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FERMO - Se n’è inventata una a dir poco originale il ladro che l’altra sera ha messo a segno un furto alla comunità di Capodarco. Si è presentato all’interno della struttura dicendo di essere un conoscente di don Vinicio Albanesi e di avere bisogno di soldi, ma una volta dentro ha rubato una borsa con soldi e documenti a una delle collaboratrici e si è dato alla fuga. 


E’ successo l’altra sera alla Comunità di Capodarco diretta da don Vinicio Albanesi dove un giovane ha messo a segno un furto creando non poco scompiglio. Erano da poco passate le 20 quando un ragazzo si è presentato in uno degli uffici della Comunità dicendo di essere amico di don Vinicio e che in passato il sacerdote lo aveva più volte aiutato quando aveva avuto bisogno. Gli addetti però hanno manifestato non poche perplessità difronte a quella inusuale richiesta. Il ladro non ha desistito, anzi, ha fatto finta di allontanarsi e pochi istanti dopo è piombato all’interno dei locali dove ha afferrato una borsa di una delle collaboratrice con all’interno soldi e documenti, ed è scappato facendo perdere le tracce. Una delle donne ha provato a inseguirlo ma il ladro è stato lesto di gambe dato che in pochi istanti è scomparso tra i campi intorno alla comunità. A questo punto è stato dato l’allarme, sul posto è subito arrivata una volante della squadra mobile della questura fermana. 

Gli agenti hanno iniziato le ricerche del ladro senza però alcun riscontro. «Al momento in cui è successo- dice don Vinicio - io ero fuori. Credo si tratti di qualche sbandato che è entrato dentro la comunità facendo il mio nome, ma francamente faccio fatica a capire chi possa essere stato E’ vero che aiuto tante persone ma da come mi è stato descritta questa persona non la conosco. Potrebbe essere stato imbeccato o spinto da qualcuno a compiere questo gesto. Per fortuna nessuno si è fatto male ma- conclude don Vinicio Albanesi – alla comunità si sono spaventati molto».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico