La compagna scagiona l'avvocato "Non sono stata minacciata"

La compagna scagiona l'avvocato "Non sono stata minacciata"
SANT'ELPIDIO A MARE - "Non sono stata minacciata”. E’ la versione rilasciata ieri dalla compagna dell’avvocato protagonista di una vicenda che ha fatto molto...

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SANT'ELPIDIO A MARE - "Non sono stata minacciata”. E’ la versione rilasciata ieri dalla compagna dell’avvocato protagonista di una vicenda che ha fatto molto parlare dopo che era stato chiesto l’intervento dei carabinieri a fronte di una violenta lite in famiglia e dove era spuntata anche una pistola. Una rivelazione da parte di quella che sarebbe dovuta essere la “vittima” e che invece cambia oggi completamente prospettiva alla vicenda.




La storia è quella che ha visto protagonista un noto avvocato domiciliato a S.Elpidio di 46 anni e la sua compagna di 50. Secondo le versioni raccolte all’indomani la lite era scoppiata per motivi sentimentali: in casa, nella notte, sarebbe poi degenerata quando l’avvocato aveva preso uno dei suoi revolver e minacciato la compagna. Questa si era quindi barricata in una stanza e poi, approfittando di un momento di disattenzione dell’uomo, aveva preso la pistola, scaricato tutti i colpi verso il caminetto, e chiesto l’intervento dei carabinieri.



Niente di tutto questo sarebbe invece vero, secondo la versione diretta della donna (che a sostegno chiama anche quanto rilasciato nella denuncia) che ieri ha scagionato il suo compagno.

A spiegare cosa sia avvenuto senza naturalmente entrare nei dettagli è stata ieri l’avvocato Monica Genovese che in questo frangente cura gli interessi della donna: “Le notizia diffusa non risponde alla realtà dei fatti, così come peraltro denunciati. Nessuna minaccia, né tanto meno di morte, è stata fatta a danno della signora né alcuna pistola è stata mai puntata contro di essa”.



L’avvocato ha quindi concluso smentendo quanto è stato fino a ieri raccontato “... Al fine di evitare spiacevoli e dannose ripercussioni che una siffatta vicenda sta causando, e può causare, sia al noto professionista in questione sia alla di lui famiglia”. Dunque, secondo questa versione, nessuna minaccia di morte. Nessuna pistola puntata verso la donna. La lite però ci sarebbe stata, e in piena notte. La donna non lo nega. Una lite che è sfuggita però di mano e di cui ieri la coppia si è detta dispiaciuta.



Insomma i due, chiusi in una stanza, secondo la ricostruzione avrebbero iniziato a litigare fino a quando la cosa non è precipitata nella disperazione. Alla fine, intorno alle sette del mattino, il dolore per le cose dette, il timore per i comprensibili momenti di debolezza, avrebbero ad un certo punto indotto la donna (che a detta dell’avvocato Genovese non ha mai ricevuto minacce) a prendere la pistola e scaricarne l’intero caricatore nel camino di casa per renderla innocua e poi chiedere assistenza ai carabinieri. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico