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MONTE URANO Sarebbero una ventina gli ex dipendenti di un calzaturificio, chiuso da tempo, chiamati a restituire all’Inps parte della pensione percepita negli anni scorsi. L’Istituto sostiene di aver erogato un pagamento superiore a quanto dovuto sulla base di un ricalcolo. «Non ho mangiato due giorni e non ho dormito due notti dopo che è arrivata la comunicazione dell’Inps» afferma Secondo Agostini, dal quale l’Inps rivuole indietro 30mila euro (su un importo lordo di oltre 35mila). Ovvero la somma del conguaglio calcolato dal 2014 al 30 aprile 2024. L’ente ha provveduto a un ricalcolo d’ufficio quando si è accorto di un errore nei conteggi dei contributi relativi alla cassa integrazione del 2007. L’Inps avrebbe conteggiato due volte alcuni contributi versati dal calzaturificio. Non si sa bene se l’errore è stato commesso dall’azienda o dall’Inps. Questo doppio versamento avrebbe generato un conteggio erroneo delle pensioni di una ventina di ex dipendenti. Che oggi sono chiamati a restituire le somme precedentemente incassate. E che vedranno la loro pensione diminuire sensibilmente. Nel caso di Agostini si parla di circa 300 euro al mese. La modalità di restituzione non sarebbe stata comunicata.
Il commento
«Quello che è accaduto non è certo colpa mia» ripete Agostini, che si è rivolto ad un patronato locale.
Corriere Adriatico