Terza corsia nel Fermano, il Comitato per l'arretramento non molla: «Più sicurezza contro gli incidenti»

Terza corsia nel Fermano, il Comitato per l'arretramento non molla
FERMO - La Regione ha presentato il nuovo Piano per le infrastrutture del Fermano con massicci investimenti per nuove arterie, ponti e ciclopedonali. Lavori che si affiancheranno...

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FERMO - La Regione ha presentato il nuovo Piano per le infrastrutture del Fermano con massicci investimenti per nuove arterie, ponti e ciclopedonali. Lavori che si affiancheranno a quelli per la terza corsia dell’A14 che nella prima fase dovrebbero riguardare il tratto da Porto Sant’Elpidio a Fermo-Porto San Giorgio per poi scendere verso Pedaso. Ma la battaglia per l’arretramento continua e il Comitato che si batte per spostare all’interno l’A14 sin da Porto Sant’Elpidio torna sul caso prendendo spunto dal rapporto Istat sugli incidenti stradali nelle Marche. 


I numeri


«Nel 2022 - si legge nella nota - si sono verificati nelle Marche 4.951 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 91 persone e il ferimento di altre 6.661. Il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in oltre 527 milioni di euro (355,5 euro pro capite) e l’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei Comuni capoluogo di provincia. Ancora in evidenza le criticità della Statale lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti. Inoltre gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade. Insomma, le linee di tendenza sono chiare, i punti critici sono Statale Adriatica e A14. E il tema della sicurezza stradale è uno degli elementi che avevamo sollevato rispetto alla ipotesi di Aspi di procedere all’adeguamento della A14 nelle Marche sud con la realizzazione della terza corsia da Porto Sant’Elpidio a Pedaso e con un mini-arretramento di un senso marcia da Pedaso a San Benedetto. Abbiamo più volte rilevato il grave pregiudizio rispetto al tema della sicurezza stradale che verrebbe arrecato dall’apertura di un cantiere sull’attuale tracciato che durerà 10 anni per realizzare la terza corsia su un tratto di 17 km che presenta 20 tra ponti e viadotti, 6 cavalcavia e una galleria».


Le conseguenze


Per il Comitato «lo stress a cui sarà soggetto tutto il tessuto viario sulla costa inevitabilmente porterà ad un aumento di incidenti, morti, feriti e forti disagi nella circolazione come abbiamo visto per i lavori di manutenzione in corso. Con l’arretramento dell’A14 da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto tale problema verrebbe radicalmente risolto. Riteniamo che in questo momento occorra entrare nel merito delle questioni sulle alternative progettuali e non esprimere giudizi definitivi sino a quando non verrà comparata questa ipotesi di Aspi con quella dell’arretramento integrale da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto. Occorre dare la parola agli esperti per quantificare i costi delle due ipotesi sotto il profilo economico, ambientale e sociale. E’ la procedura che prevede il recente Decreto sui contratti pubblici che dovrà essere necessariamente rispettata. Solo allora la comunità si potrà esprimere con cognizione di causa aprendo un dibattito reale e scegliendo poi la soluzione migliore per il bene comune, senza attardarsi oggi in sterili ed inutili polemiche». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico