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Gli effetti
Ciò significa una più veloce ripresa del paziente che impiega meno tempo a recuperare. Si comprende facilmente, quindi, l’importanza di questa strumentazione per l’attività chirurgica.
La dotazione
Avere nuovi strumenti vuol dire anche poter aumentare il numero di questi interventi che, dati alla mano, sono più frequenti. «Lo scorso hanno – ha riferito Guerriero – gli interventi colon rettali sono stati 140, di cui 80 legati a patologie tumorali, di cui a loro volta 70-75% sono stati in laparoscopia». Un dato non da poco, che testimonia anche la costante collaborazione tra la Chirurgia del Murri e la Gastroenterologia dello stesso ospedale. Funzionano i due reparti e questo è fatto noto anche fuori Fermo. In particolare, per Chirurgia, Guerriero ha comunicato le valutazioni fatte dal sistema Agenas: «Per la Chirurgia oncologica e per quella generale lo scorso anno abbiamo avuto il colore verde, su valutazioni rese note con diverse colorazioni. Ciò significa che il servizio è di buon livello». Non c’è servizio senza personale umano e professionisti e Guerriero dice che «ci sarebbe necessità di ampliamento ma al momento si riesce a lavorare bene».
Le cifre
In reparto i pazienti possono contare su 11 medici più il primario, 12 infermieri, 8 operatori sociosanitari. Quanto ai chirurghi non è nemmeno semplice reperirne. «La chirurgia – ha sottolineato Guerriero – diventa sempre più complicata, si trovano sempre meno facilmente i chirurghi generali». E capita anche che, pur essendo aumentati i posti nelle scuole di specializzazione, alcuni non si riempiono. All’incontro c’erano anche Luca Polci in rappresentanza della direzione medico-ospedaliera, il dirigente medico Marco Massa e la funzione organizzativa Monia Belà. Intanto la sanità si prepara all’appuntamento di oggi con il consiglio comunale aperto alle 17.30. Attesi anche i vertici della Regione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico