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FERMO - Partiranno a metà settembre e andranno avanti fino a fine anno i lavori negli istituti superiori del Fermano. Interventi finanziati con il fondo Covid, per guadagnare spazio e aumentare la sicurezza degli studenti. Ben 900mila euro la somma a disposizione della Provincia, per lavori che vanno dai 100 e i 200mila euro l’uno. L’istituto Urbani di Porto Sant’Elpidio, l’Ipsia Ricci, il conservatorio Pergolesi, il liceo classico Caro dove cinque classi andranno al Fermo Forum assieme a sette dello Scientifico, l’Itet Carducci-Galilei, biennio, convitto e Meccanica dell’Iti Montani, a Fermo, i plessi interessati. Buone notizie, se non fosse per la tempistica.
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I lavori, infatti, partiranno più o meno in concomitanza con il ritorno dei ragazzi in classe.
Si dice «soddisfatta del grande lavoro portato avanti sinora e di quello predisposto per i mesi a seguire», la presidente della Provincia, Moira Canigola. «Stiamo investendo molto sulle scuole e mantenendo alta l’attenzione su un settore delicato e nevralgico come quello dell’edilizia scolastica», aggiunge. Gli interventi sono legati «al recupero funzionale degli spazi sia interni che esterni per la didattica, con benefici significativi anche in termini di efficientamento energetico».
All’Ipsia riguarderanno la sistemazione delle pertinenze esterne, per migliorare l’area parcheggio e la realizzazione di un campetto da pallavolo e pallacanestro, vicino alla palestra. Al liceo artistico si tratterà di recuperare i magazzini per farci delle aule. All’Itet si andrà avanti con l’isolamento termico delle classi. Al Classico sarà ultimato il rifacimento del tetto, per recuperare le due aule sottostanti. Lavori a cui si aggiungono quelli in corso al museo Miti e alla biblioteca dell’Itet che, insieme, costano circa 200mila euro e che serviranno a ricavare altre classi.
«Il nostro obiettivo – spiega Canigola – è rendere efficiente e razionale l’utilizzo degli ambienti scolastici, in linea con le misure anti-Covid, così da garantire edifici sicuri e funzionali. Ma la prospettiva è anche quella di mettere a disposizione spazi confortevoli e accoglienti che, in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo, possano essere luoghi di socialità. Svolgere l’attività didattica in presenza, infatti, è una condizione fondamentale per assicurare il valore della scuola come comunità e per tutelare la sfera sociale di tutta la popolazione scolastica».
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Corriere Adriatico