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FERMO Il sole e il caldo di questo inverno fantasma hanno aiutato, ma la curiosità era già nell’aria e ieri mattina il nuovo ponte ciclopedonale sull’Ete è stato invaso da pedoni e ciclisti. E tanti curiosi. Dopo il taglio del nastro di sabato pomeriggio, il primo vero test per una delle opere più attese. Con una promozione ottenuta a pieni voti.
Sul ponte incontri e selfie, come quelli scattati dall’assessore Alessandro Ciarrocchi che, in tenuta da ciclista, ha incontrato sul posto il sindaco Paolo Calcinaro. Una bella giornata a testimonianza di quanto il ponte fosse atteso. L’attesa è stata lunga, il via al progetto è del 2018, ma in realtà se ne parlava già dagli anni precedenti. In campo anche gli appassionati delle due ruote, la società Chronobike di Porto San Giorgio, ad esempio, ha organizzato un tour guidato, sfruttando le piste ciclabili che in questi anni a mano a mano sono nate e cresciute sulla costa.
Il post
E ora, «dopo anni di progetti, discussioni e di impegno di tante amministrazioni comunali che si sono succedute - rimarca in un post il sindaco di Porto San Giorgio Valerio Vesprini - finalmente il ponte è realtà.
Il futuro
Ora è però importante sostenere nella maniera dovuta il turismo in bici e garantire un collegamento effettivo fra le ciclabili. «In pratica - rimarca un cicloturista che abbiamo incontrato sul ponte - adesso si può andare in bici senza dover prendere il lungomare o, peggio, la Statale, dal lungomare nord di Porto Sant’Elpidio, dove poi dovranno costruire l’altro ponte verso Civitanova, fino a Marina Palmense, passando anche per la ciclabile di Tre Archi e quelle nuove di Lido di Fermo e Porto San Giorgio. L’unico punto finora scoperto per un tratto è quello fra Marina Palmense e Marina di Altidona, perché qui poi si può tornare sulla ciclabile passando per il ponte ciclopedonale sull’Aso. Insomma: il più è fatto».
L’Ascolano
Maggiori difficoltà si registrano invece verso sud, nell’Ascolano, visto che dopo Marina di Campofilone occorre per forza tornare sulla Statale che si può abbandonare solo a Cupra Marittima, svoltando verso mare dopo il museo malacologico. Qui inizia uno dei tratti più belli, in particolare quello che sbuca a San Benedetto.
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