Bonus edilizi, la Cna va in pressing: «Serve chiarezza, basta con tutte queste modifiche»

Bonus edilizi, la Cna va in pressing: «Serve chiarezza, basta con tutte queste modifiche»
FERMO  - Sorpresa: i bonus edilizi non soffiano sul caro-materiali. E’ quanto emerge da un’indagine della Cna condotta sulle rilevazioni di Istat ed Eurostat,...

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FERMO  - Sorpresa: i bonus edilizi non soffiano sul caro-materiali. E’ quanto emerge da un’indagine della Cna condotta sulle rilevazioni di Istat ed Eurostat, secondo cui la realtà sarebbe diversa da come viene raccontata. I bonus edilizi, dal 110% a quelli minori, mostrano un impatto nullo sul problema degli incrementi dei prezzi di materie prime e semilavorati.

 


«Si tratta di luoghi comuni sui bonus – dice il direttore generale della Cna di Fermo Alessandro Migliore – che, lo diciamo chiaramente, non innescano spirali inflazionistiche né contribuiscono a rendere difficile l’approvvigionamento di materiali. Anzi, questi strumenti l’anno scorso hanno inciso per oltre un terzo sulla crescita del prodotto interno lordo. Questo non significa, tuttavia, che l’universo bonus non sia privo di criticità, anche gravi».


Su questo aspetto interviene anche il presidente di Cna Costruzioni, Loris Antolini: «Le vere criticità per i bonus edilizi sono la mancanza di certezza e di stabilità. Questi strumenti di incentivazione hanno visto quasi 30 modifiche legislative in meno di 2 anni e 4 interventi sui meccanismi per la cessione dei crediti in un trimestre. Tutte azioni che hanno paralizzato di fatto il mercato e alimentato la confusione al riguardo. Per non parlare dell’estensione anche al settore dei bonus dell’obbligo di attestazione Soa».

Antolini, da imprenditore, riferisce la stasi del mercato e la grande difficoltà delle aziende del comparto: «Senza cessione del credito, le imprese non possono contare sulla liquidità necessaria alla gestione dei costi ordinari. Quasi impossibile, in queste condizioni, programmare il lavoro del prossimo anno». Bonus a parte, il caro-materiali si configura piuttosto come un fenomeno di portata globale, anche se con intensità differenziata, e l’Italia si colloca tra i Paesi più virtuosi, anche nel primo trimestre 2022: «L’accelerazione della domanda globale già da un anno ha messo in crisi molti settori in termini di puntualità delle forniture. In Francia – si legge nello studio della Cna - senza bonus edilizi e con un mercato delle costruzioni in fase di ristagno, la percentuale di imprese delle costruzioni che lamentano riduzioni dell’attività a causa dei materiali è schizzata dal 4 al 39% in appena dieci mesi».


«Gli incentivi devono essere funzionali agli obiettivi e misurati – chiosa Migliore - da tempo La Cna ha espresso la disponibilità a discutere un riordino del sistema dei bonus all’edilizia per migliorarne l’efficacia in termini di costi/benefici nell’interesse del Paese». 

 

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Corriere Adriatico