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FERMO - I primi dovrebbero uscire a settembre. Le imprese avranno una manciata di settimane per partecipare. Perché i tempi dettati dall’Europa sono serrati e, se i progetti non arriveranno in tempo, l’Europa si riprenderà i soldi. I 290 milioni del Fondo complementare sismi 2009-2016 destinati al cratere marchigiano. Sono undici i bandi che, da qui a fine anno, daranno agli imprenditori l’opportunità di rilanciarsi sul mercato. Sostegno agli investimenti, turismo, cultura, sport e inclusione, valorizzazione ambientale, centri di ricerca per l’innovazione, energia da fonti rinnovabili e comunità energetiche i settori di competenza dei bandi regionali.
L’incontro
Sono stati presentati ieri mattina alla Camera di commercio. «Il fondo complementare sismi ha riservato una quota straordinariamente importante agli incentivi da accordare all’impresa privata. Un’intensità di finanziamenti massima, con fino all’80% a fondo perduto. Una decisione saggia perché, se vogliamo ricostruire l’economia del cratere, non bastano i fondi destinati alle infrastrutture pubbliche, ma bisogna far ripartire anche il settore privato», ha spiegato l’assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli. Per il quale, «il tempo è uno degli avversari da contrastare perché, se non saremo in grado di garantire alle imprese private le giuste progettualità, quei soldi torneranno indietro».
Il futuro
I prossimi, quindi, saranno mesi determinati per il futuro del cratere e della sua economia.
Quello di Fermo si trova nella sede della Provincia ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 (il martedì e il giovedì anche dalle 14.30 alle 18). Quelli di Ascoli e Macerata sono all’interno dii rispettivi uffici speciali per la ricostruzione. «Bisogna cambiare atteggiamento, puntando dal basso verso l’alto. Finalmente, l’ascolto del territorio viene portato sui tavoli della Regione, i cui dirigenti non devono fare bandi che abbiamo difficoltà a leggere», le parole del presidente dello Svem, Andrea Santori.
Le scelte
«Poi, bisogna prendere le decisioni e, se si decide in maniera sbagliata, si possono fare correzione, ma l’importante è decidere», ha aggiunto, annunciando la volontà di aprire sportelli Svem anche ad Ancona e a Pesaro, «per tutta la programmazione Por Fesr, dove ci sono anche circa 221 milioni per i Comuni». «È ora di alzare l’asticella – ha proseguito Santori – e questo è il modo per farlo. Non possiamo permetterci di sbagliare perché le risorse sono tante, di cui molte a debito, e, se non creiamo ricchezza, lasceremo altri debiti ai nostri figli». E sempre ieri, è stata firmata la convenzione tra Camera di commercio delle Marche e Svem, per «realizzare, congiuntamente, per i prossimi tre anni interventi, progetti e servizi rivolti al sistema imprenditoriale, associativo e degli stakeholder».
I settori
Internazionalizzazione, digitalizzazione, innovazione, ricerca di linee di credito, finanziamenti per supportare la crescita delle imprese, mobilità, trasporto e sviluppo sostenibile, sviluppo del sistema produttivo regionale anche attraverso centri di ricerca e di trasferimento tecnologico, cooperazione territoriale, turismo e cultura, assistenza tecnica ai fondi per le politiche di coesione, di sviluppo rurale, della cooperazione territoriale e della cooperazione allo sviluppo, Pnrr e assistenza tecnica sugli interventi nelle aree colpite dal terremoto gli ambiti della collaborazione.
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Corriere Adriatico