Fermo, avvistamento choc: uno squalo elefante a poche centinaia di metri a riva

Fermo, avvistamento choc: uno squalo elefante a poche centinaia di metri a riva
FERMO - Con i suoi 10-12 metri di lunghezza è uno dei pesci più grandi, secondo solo allo squalo balena: è lo squalo elefante, all’anagrafe scientifica...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FERMO - Con i suoi 10-12 metri di lunghezza è uno dei pesci più grandi, secondo solo allo squalo balena: è lo squalo elefante, all’anagrafe scientifica noto come Cetorhinus maximus, ovvero pesce cetorino o anche pellegrino, e un suo esemplare sarebbe stato avvistato ieri a poche centinaia di metri dalla costa elpidiense.


In particolare la foto è stata scattata a poca distanza dalla piattaforma in direzione della foce del Chienti. Non c’è da preoccuparsi perché, sebbene al pari di tanti suoi “parenti” sia considerato specie a rischio, a differenza di altre specie è innocuo per l’uomo.
 
Sempre meglio evitare un incontro diretto però, vista la stazza e data la sua pelle molto ruvida quasi come carta vetrata, ma si ciba abitualmente di plancton, alghe, o al massimo di animali microscopici che mangia attraverso la sua grande bocca sempre aperta. Anzi, la sua presenza nei nostri mari è da un lato positiva, perché la sua presenza denoterebbe salute delle acque, dall’altro nemmeno tanto, visto che, il suo habitat è quello delle acque temperate (dai 200 ai 1000 metri di profondità abituale). Questo, secondo Jacopo Angelini presidente Wwf Marche, sarebbe la dimostrazione della progressiva «tropicalizzazione dei nostri mari», il che vuol dire innalzamento della temperatura della acque marine dell’Adriatico. Cosa non nuova, e già segnalata anche nelle scorse estati. L’aspetto positivo e non trascurabile, però, è quello della bontà e della pulizia delle acque marine. «Di certo tutto l’ambiente ha beneficiato dello stop totale dovuto al Covid – segnala Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – e questo lo possiamo confermare con le rilevazioni di Goletta Verde: i fiumi sono più puliti e di conseguenza pure i mari».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico