Fermo, per la sicurezza firmato il patto telecamere in 20 Comuni

Fermo, per la sicurezza firmato il patto telecamere in 20 Comuni
FERMO - Il primo, lo scorso 17 maggio, è stato Porto San Giorgio. Ieri, altri diciannove Comuni hanno firmato in prefettura il Patto per la sicurezza urbana. Si tratta di...

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FERMO - Il primo, lo scorso 17 maggio, è stato Porto San Giorgio. Ieri, altri diciannove Comuni hanno firmato in prefettura il Patto per la sicurezza urbana. Si tratta di Belmonte Piceno, Campofilone, Falerone, Fermo, Francavilla d’Ete, Grottazzolina, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Ponzano di Fermo, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano, Sant’Elpidio a Mare, Servigliano, Smerillo e Torre San Patrizio.


Sono gli enti che hanno presentato un progetto per l’acquisto di nuove telecamere e di sistemi di videosorveglianza. Presenti all’incontro anche Altidona e Pedaso che hanno consegnato i loro piani sulla sicurezza, senza però aderire al Patto. A conti fatti, metà dei Comuni della provincia hanno scelto di cogliere questa opportunità che, viste le condizioni in cui versano le casse degli enti, diventa una specie di boccata d’aria. La riduzione, anno dopo anno, dei trasferimenti statali rende infatti sempre più complicato per i Comuni garantire la sicurezza dei propri cittadini e del proprio territorio. Nel caso specifico, si tratta di un cofinanziamento al 50%. In pratica, se il progetto verrà approvato, il Comune che l’ha presentato dovrà mettere la metà di quanto stimato. L’altra metà la metterà lo Stato. Il finanziamento, però, è tutt’altro che scontato, visto che il bando prevede criteri piuttosto specifici – densità di popolazione e tasso di criminalità, tra gli altri – che i Comuni del Fermano difficilmente potranno soddisfare.

«Mi emoziona sempre – ha detto il prefetto Maria Luisa D’Alessandro – vedere un sindaco che indossa la fascia tricolore, perché assume su di sé la responsabilità di un’intera comunità. È un ruolo di una gravità e di una bellezza assolute. Indipendentemente dall’orientamento politico, quando si diventa sindaci, lo si diventa di tutta la città». «La firma di questo patto – ha aggiunto – è un momento a cui il Ministero ha dato grande valore. Ordine e sicurezza sono un brodo primordiale, un substrato che consente ai cittadini di svolgere tutti i loro diritti costituzionalmente garantiti e i loro doveri per mettere in campo una convivenza serena, ordinata e costruttiva. Le istituzione garantiscono questo brodo primordiale di sicurezza». «La relazione che ci ha consegnato il questore – ha proseguito – dice che il territorio costiero d’estate raddoppia le presenze. Di conseguenza, è difficile garantirne la sicurezza. Dobbiamo essere bravi a coordinare le nostre forze». In questa direzione va anche l’approvazione del piano contro l’abusivismo commerciale.


«Il ministro dell’interno – ha spiegato D’Alessandro – ha detto che presto arriverà una nuova circolare su come affrontare questo problema. Per ora lo affronteremo sulla base delle indicazioni precedenti, ma tra pochi giorni ci dovremo aggiornare in base a quelle nuove». Ha preso poi la parola il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che, fra l’altro, ha definito la firma del patto per la sicurezza urbana «una possibilità che intraprendiamo». Un nuovo e importante passo per i Comuni visto che questo tema continua a tenere banco. Le forze dell’ordine hanno spesso ribadito che i reati sono in calo ma la percezione dei cittadini è comunque diversa e occorre garantire a tutti una rete estesa di controlli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico