Fermo, nuova casa per gli sfollati L'hotel Charly accoglie altre famiglie

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FERMO - Il viaggio dei terremotati dell’entroterra maceratese è simile a un pellegrinaggio: di tappa in tappa, di calda speranza in forte bruciatura, da un...

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FERMO - Il viaggio dei terremotati dell’entroterra maceratese è simile a un pellegrinaggio: di tappa in tappa, di calda speranza in forte bruciatura, da un camping a un hotel sempre valigie alla mano, verso la meta di una casa nuova nei luoghi dove hanno vissuto fino ai terribili momenti delle scosse di fine ottobre.


Assegnati alle strutture della costa e, da qui, in 644 costretti entro il 15 maggio a ripartire per lasciare posto ai turisti e all’imminente stagione estiva, per loro l’attesa del rientro a casa è una vera odissea. Tra speranze incrollabili ed eloquenti alzate di spalle, però, per 45 terremotati di Visso, Camerino e Pievebovigliana l’ennesima tappa del viaggio verso casa è l’hotel Charly di Lido di Fermo e ha i tratti di tutta la disponibilità e la solidarietà della sua direttrice, la giovane Conney Punzi. Tutti nuclei familiari di quattro o cinque membri che, qui, hanno trovato la possibilità di rimanere fino a quando sarà necessario. E una camera messa a disposizione per loro prima ancora di avere il voucher di uscita dalle strutture in cui avevano trovato alloggio. «Non è nulla di eccezionale” - sottolinea Conney che, con i nuovi arrivi, ha occupato tutti i 140 posti letto disponibili nella sua struttura -. È solo un tentativo di restituire ai terremotati un po’ di serenità. Trattati come persone e non come cifre di un evento eccezionale». Si riferisce certo a lei quando, salutando i nuovi arrivati nella serata di benvenuto con musica e animazione organizzata sabato, il sindaco Paolo Calcinaro si professa orgoglioso dell’accoglienza e della sensibilità dimostrata dagli alberghi del Fermano: «Conney Punzi non è che un tramite tra il nostro territorio, le nostre istituzioni e i terremotati del Maceratese. Cerchiamo di esserci e ci siamo». Nella sala scoppiano gli applausi e, per una sera almeno, un sorriso colora i visi dei 140 del Charly. «Grazie sindaco per essere qui con noi e grazie a Conney per l’accoglienza!», esordisce una delle sfollate del tavolo di Camerino. Poco più in là, siedono Emanuele Barlotti e Genny Tavoloni, giovane coppia di Camerino. Sono arrivati al Charly sabato, direttamente dal camping Le Mimose di Porto Sant’Elpidio. Il rientro a casa, per loro, è un’ipotesi tanto desiderata quanto lontana. E allora, per il momento, il loro unico desiderio è almeno di vivere questa attesa in serenità. È questa la tranquillità che Conney sogna per i suoi ospiti: quella fatta di semplici gesti e di una vicinanza autentica, che la rendono una di famiglia. «I terremotati hanno bisogno solo di questo: di un’accoglienza sincera e di nuovi ponti e legami affettivi in grado di vincere il senso di abbandono e smarrimento», testimonia Pierpaolo Nastasia, psicologo.


«Le comunità dell’entroterra maceratese sono forti e riusciranno a rispondere con forza», assicura Sandro Luciani, primo cittadino di Pievebovigliana. Era presente anche lui sabato sera, per infondere forza e coraggio ai suoi concittadini. E affidarli a un Fermano che, all’emergenza sisma, risponde con solidarietà. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico