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FERMO Tenere aperte le scuole d’estate, contenti i genitori ma la novità fa già discutere gli operatori turistici che vorrebbero allungare la stagione e si vedono sfumare la condizione di partenza se le famiglie con i bambini restano a casa loro. Ora è da vedere come la scuola sta metabolizzando la novità. Il ministero dell’istruzione ha stanziato 400 milioni per finanziare attività nei tre mesi di vacanza per tenere aperte elementari, medie e superiori. I docenti potranno aderire su base volontaria e verranno remunerati in base alle risorse disponibili per i moduli didattici attivati. Il ministero ha esortato gli istituti scolastici ad arricchire l’offerta, attivando collaborazioni con enti locali, università, mondo del volontariato e terzo settore, famiglie.
La posizione
Ne abbiamo parlato ieri in cronaca regionale e ora torniamo a sentire i diretti protagonisti, vale a dire i dirigenti scolastici, partendo di nuovo dal preside dell’Istituto comprensivo Nardi di Porto San Giorgio Roberto Vespasiani secondo il quale «va benissimo lasciare le scuole aperte d’estate: si tratta sicuramente di un’iniziativa lodevole dal punto di vista di servizio alla comunità, alle famiglie.
Per la scuola primaria ritengo invece che sia un'iniziativa eccellente». Dal canto suo Lucia Vagnoni, dirigente dell’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini di Porto Sant’Elpidio rimarca che «nel periodo immediatamente successivo al termine delle lezioni, quindi nel mese di giugno, stiamo già valutando la possibilità di attivare laboratori dedicati al potenziamento delle discipline Stem (laboratori Lego e Coding). Si tratta di percorsi gratuiti per le famiglie, finanziati con i fondi Pnrr. Percorsi tenuti da formatori esperti, coadiuvati da tutor, che coinvolgerebbero gli alunni di scuola primaria.
Stiamo verificando, pertanto, sia l'eventuale interesse delle famiglie ad aderire, sia il reperimento di personale interno ed esterno, a cui affidare lo svolgimento dei laboratori. Speriamo di poter attivare i corsi anche allo scopo di supportare i bisogni delle famiglie che lavorano e di rafforzare la formazione dei nostri alunni». Il punto è capire se il sistema-scuola ce la farà a reggere un altro peso che si aggiunge. Gli insegnanti al giorno d'oggi sono molto più che insegnanti, hanno molteplici funzioni oltre all'insegnamento. Sono sommersi dalla burocrazia.
Gli incarichi
I professori ricordano gli impegni attuali come «l’alternanza scuola-lavoro, i contatti con le aziende e i referenti dei progetti, il calcolo delle ore, l’inserimento dei dati nelle piattaforme, le relazioni e i resoconti, i verbali e i codici». In questo contesto appare difficile trovare uno spiraglio tra tutte queste scartoffie. Se i figli sono diventati un peso d'estate per i genitori, e il carico passa dalle famiglie tutto sulla scuola, l'operazione potrebbe essere viziata in partenza.
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