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FERMO - Dai tecnici per le calzature agli operatori del food, il mondo della scuola si specializza e cambia volto. Sarà la volta buona? Con il ritorno in classe dopo il ponte di festa e la volata verso la fine dell’anno, gli istituti superiori si confrontano con le richieste che provengono dal mondo del lavoro che spinge sulla formazione tecnica e professionale. Nelle settimane scorse gli appelli prima degli imprenditori, tramite Confindustria, e poi degli artigiani con Confartigianato. «Sì, il reperimento della manodopera - aveva rimarcato il presidente di Cna Federmoda Fermo Paolo Mattiozzi - è il problema numero uno del distretto della calzatura e della pelletteria».
I dati
A sostenere il pressing l’analisi realizzata dall’Ufficio studi della stessa Confartigianato, secondo la quale nelle Marche si prevedono entrate per 133.730 unità nel mondo del lavoro con il 71,2% di questi posti attinto tra chi è in possesso di un titolo tecnico di scuola superiore, qualifica o diploma professionale.
Le eccellenze
I ragazzi si sono ritrovati anche a confronto con i maghi dei fornelli (e non solo) come Enrico Mazzaroni, chef e food innovator, fresco di Stella Michelin, del ristorante “Il Tiglio” di Montemonaco; Michela Mandolesi, food creative consultant, del “Food Creative Consultan” di Porto San Giorgio; Cristian Barchetta, mastro birraio, del birrificio “Styles” di Monte Urano; Michele Ferrini, gin maker, del “Gingarby” di Porto San Giorgio. «Il futuro - commenta la dirigente Laura D’Ignazi riprendendo una frase di Malcom X - appartiene a coloro che si preparano per esso oggi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico